In questa domenica la Chiesa esprime la sua gioia per la risurrezione di Gesù e professa la sua fede: Gesù vive, al di là della morte. Egli è il primo dei viventi, il lui il Padre rinnova la sua creazione. La comunità cristiana riceve così la missione di annunciare al mondo, nella forza dello Spirito di Gesù, la speranza di una vita resa nuova. Al di là di ogni naufragio, al di là di tutte le sofferenze, oltre le barriere e le divisioni possiamo ricostruire le nostre storie personali e lavorare per una storia dell’umanità all’insegna della riconciliazione e dell’amore. Ogni uomo e ogni donna possono impegnarsi per diffondere una nuova cultura della vita.
Il Vangelo del giorno di Pasqua racconta lo stupore dell’umanità, qui rappresentata da due apostoli, davanti al sepolcro vuoto: quella tomba vuota parla di un’assenza e contemporaneamente di una forma nuova di presenza. Anche per noi oggi essa resta un segno eloquente: il male può essere sconfitto dalla forza creativa che viene da Dio. Coloro che ci vogliono convincere dell’assenza di Dio non possono cancellare la luce del mattino di Pasqua.
Preghiera - C’è un sepolcro vuoto, il tuo sepolcro, Gesù, e Maria dà voce alla prima congettura: hanno portato via il tuo corpo, l’hanno privata della possibilità di piangerti e di gridare il suo dolore.
C’è un sepolcro vuoto, il tuo sepolcro, Gesù, e Pietro e Giovanni vanno a constatare l’annuncio ricevuto. Vanno in fretta, corrono, come ogni volta che viene offerto un segno da parte di Dio … Come Maria che ha raggiunto in fretta la casa di Zaccaria, il sacerdote … Come i pastori che, nella notte, hanno deciso di andare subito a vedere quel bambino venuto per diventare la gioia di tutta l’umanità.
C’è un sepolcro vuoto, il tuo sepolcro, Gesù, e chi ha ricevuto il dono della fede come l’altro discepolo, Giovanni, comincia a credere, si apre alla realtà ancora misteriosa, inspiegabile, ma straordinariamente bella.
Si, tu sei vivo: la morte non ha potuto fermarti! Si, tu sei vivo: nel cuore di chi si affida a te accendi una speranza che non viene meno!
Il Vangelo del giorno di Pasqua racconta lo stupore dell’umanità, qui rappresentata da due apostoli, davanti al sepolcro vuoto: quella tomba vuota parla di un’assenza e contemporaneamente di una forma nuova di presenza. Anche per noi oggi essa resta un segno eloquente: il male può essere sconfitto dalla forza creativa che viene da Dio. Coloro che ci vogliono convincere dell’assenza di Dio non possono cancellare la luce del mattino di Pasqua.
Preghiera - C’è un sepolcro vuoto, il tuo sepolcro, Gesù, e Maria dà voce alla prima congettura: hanno portato via il tuo corpo, l’hanno privata della possibilità di piangerti e di gridare il suo dolore.
C’è un sepolcro vuoto, il tuo sepolcro, Gesù, e Pietro e Giovanni vanno a constatare l’annuncio ricevuto. Vanno in fretta, corrono, come ogni volta che viene offerto un segno da parte di Dio … Come Maria che ha raggiunto in fretta la casa di Zaccaria, il sacerdote … Come i pastori che, nella notte, hanno deciso di andare subito a vedere quel bambino venuto per diventare la gioia di tutta l’umanità.
C’è un sepolcro vuoto, il tuo sepolcro, Gesù, e chi ha ricevuto il dono della fede come l’altro discepolo, Giovanni, comincia a credere, si apre alla realtà ancora misteriosa, inspiegabile, ma straordinariamente bella.
Si, tu sei vivo: la morte non ha potuto fermarti! Si, tu sei vivo: nel cuore di chi si affida a te accendi una speranza che non viene meno!
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