Il racconto matteano (28,1-10) degli avvenimenti del primo giorno dopo il sabato è caratterizzato dalla presenza di fenomeni soprannaturali tipici delle treofanie e delle visioni apocalittiche: il terremoto, gli angeli dal volto fulgente e dalle vesti bianchissime. La terra si scuote, come una partoriente, e, invece di una pietra che sigilla l’ombra della morte, sfolgora una potenza celeste, che invita a entrare nella tomba, dicendo: “Non è qui” il Gesù crocifisso. La Parola, che incoraggia ad entrare, espelle anche dalla tomba, per annunciare ai discepoli che “lo vedranno in Galilea”. Mentre le donne obbediscono a ciò che hanno udito, Lo incontrano con gioia, Lo abbracciano e adorano. Ma il Signore, finalmente riconosciuto, le invia ancora una volta verso i fratelli. È proprio andando verso gli altri che si incontra l’Altro: amando loro, viviamo del suo Spirito e siamo nel Padre (cf. Matteo 28,16-20). Tutto il Vangelo tende alla “missione” verso i fratelli (cf. 28,7.10.19). In essa realizziamo la nostra “vocazione” di figli, e siamo con colui che è sempre con noi, per portare il mondo al suo compimento (v.20). Lui infatti, l’ultimo degli uomini, attende che gli diventiamo fratelli, per donarci il nostro essere figli!
Le guardie, che hanno posto il sigillo sulla pietra e l’hanno vista rotolare via, vengono corrotte con il denaro (vv. 11-15). Invece di fare come le due Marie e la donna di Betania, che annunciano il Risorto , fanno come Giuda e gli altri: diventano vittime e diffusori della menzogna di morte. Gesù è risorto dai morti.
Possiamo vederne la tomba: è vuota. Lui non è lì, ma nei fratelli. E in noi, quando andiamo verso di loro. La Chiesa nasce dall’annuncio del Crocifisso risorto, e vive nella gioia dell’incontro con Lui. Questo avviene andando verso i “discepoli” (v.7), i “fratelli” (v.10) e tutti gli uomini (cf. v. 19s). Chiunque sia fratello, incontra il Figlio: ritrova, nel proprio, il suo stesso volto.
Preghiera a Maria – Padre, tu che hai voluto fare della Vergine Maria colei che ha ricevuto il Cristo e lo ha dato al mondo, il modello di fedeltà della tua Parola. Manda su di noi il tuo Spirito Santo perché possiamo essere anche noi segno del tuo amore nel mondo. Insieme con Maria, madre dei credenti, riunisci nell’unità visibile tutti i testimoni del Cristo, affinché ci rallegriamo in te, nostro Salvatore, ora e per sempre, nei secoli eterni. Amen!
Le guardie, che hanno posto il sigillo sulla pietra e l’hanno vista rotolare via, vengono corrotte con il denaro (vv. 11-15). Invece di fare come le due Marie e la donna di Betania, che annunciano il Risorto , fanno come Giuda e gli altri: diventano vittime e diffusori della menzogna di morte. Gesù è risorto dai morti.
Possiamo vederne la tomba: è vuota. Lui non è lì, ma nei fratelli. E in noi, quando andiamo verso di loro. La Chiesa nasce dall’annuncio del Crocifisso risorto, e vive nella gioia dell’incontro con Lui. Questo avviene andando verso i “discepoli” (v.7), i “fratelli” (v.10) e tutti gli uomini (cf. v. 19s). Chiunque sia fratello, incontra il Figlio: ritrova, nel proprio, il suo stesso volto.
Preghiera a Maria – Padre, tu che hai voluto fare della Vergine Maria colei che ha ricevuto il Cristo e lo ha dato al mondo, il modello di fedeltà della tua Parola. Manda su di noi il tuo Spirito Santo perché possiamo essere anche noi segno del tuo amore nel mondo. Insieme con Maria, madre dei credenti, riunisci nell’unità visibile tutti i testimoni del Cristo, affinché ci rallegriamo in te, nostro Salvatore, ora e per sempre, nei secoli eterni. Amen!
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