giovedì 19 maggio 2011

218 - IO SONO LA VIA, LA VERITÀ E LA VITA - 22 Maggio 2011 – Quinta domenica di Pasqua (Atti 6,1-7 1ª Pietro 2,4-9 Giovanni 14,1-12)

Abbiamo bisogno di continua conversione, di riorientarare la nostra esistenza a Gesù. Oggi è difficile per molti trovare criteri validi di orientamento. Gesù si propone ai suoi discepoli come la via, la verità e la vita. Solo lui infatti conosce il Padre e può condurci al Padre. Le strade terrene possono deviarci, i maestri terreni possono infarcirci di menzogne, le fonti terrene a cui ci dissetiamo possono essere inquinate. La vita delle comunità cristiane non è senza tensioni e difficoltà, ma esse possono cercare i loro equilibri e le soluzioni efficaci orientandosi a Gesù. Il Vangelo indica in questo modo con chiarezza a chi vuole seguire Gesù il criterio di riferimento per ogni azione e scelta. La fede in Gesù e la sequela di lui non hanno nulla di evasione dalla realtà, rappresentano piuttosto un orientamento serio nelle questioni del presente, impegnando la responsabilità dei credenti nel mondo e verso il mondo.
Tommaso è una figura di grande rilievo nel vangelo giovanneo. Egli appare la prima volta esprimendo la sua disponibilità a rischiare la morte con il Maestro, seguendolo dunque fino all’esito fatale (Giovanni 11,16b). ora non si mostra più tanto sicuro di poterlo seguire. Alla fine dell’evangelo avrà bisogno di un incontro personale, ‘ravvicinato’, con il Gesù pasquale, per poter intraprendere davvero una sequela della fede. In sostanza, Tommaso è il ‘gemello’ di Gesù (tale è il significato del termine aramaico, che Giovanni traduce anche nel greco Didimo) perché è persona generosa, pronta ad impegnarsi per fedeltà alla parola data. Ma Tommaso esprime anche tutta la difficoltà dell’umanità ad aprirsi alla fede, in una vita che vince la morte passando proprio attraverso la morte. Qui, nell’ultima Cena, la sua figura è analoga a quella di Pietro, perché tradisce anch’essa un’incomprensione della persona di Gesù e del significato teologico della sua morte. Gesù non lo rimprovera ma, cogliendo in sostanza il desiderio intimo di Tommaso di seguirlo, di essere discepolo, risponde con una grandiosa parola di autorivelazione: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (v.6). A Tommaso preme sapere quale sia la via, ma egli non la potrà conoscere senza accedere alla verità, e cioè senza comprendere che Gesù è la rivelazione definitiva di Dio. Pertanto Gesù orienta la domanda di Tommaso sul mistero della propria persona, affinché il discepolo non si disperda ancora nell’interrogativo su quanto può e deve fare, perché ciò sarebbe un ripiegarsi su se stesso. Al contrario, dovrà riconoscere che l’unica via per accedere al Padre è Gesù e che Dio si manifesta pienamente all’umanità proprio in lui, che è perciò la verità, cioè lo svelamento di ciò che era misterioso, inaccessibile. Pertanto Tommaso dovrà riconoscere anche che il desiderio di vita che abita nel cuore dell’uomo si compie solo nell’incontro con Gesù, la vita. Gesù fa poi seguire alle tre qualifiche – con cui si presenta a Tommaso (v.6a) – tre proposizioni che le approfondiscono (vv.6b-7). Così, a proposito del cammino, ribadisce che nessuno va al Padre se non per mezzo suo; per quanto riguarda la verità stabilisce l’equivalenza tra conoscere lui e conoscere il Padre e infine, per quanto attiene alla vita, afferma che, al presente, i discepoli già conoscono il Padre e hanno la possibilità di vederlo in lui.
Preghiera - Le tue parole, Gesù, gettano una luce nuova sul legame che ci unisce a te, sulla relazione che ha trasformato questa nostra esistenza. Sono tanti i percorsi che ci troviamo davanti: molti di essi appaiono allettanti e pieni di promesse, ma poi generano un’amara delusione. Ma sei tu, Gesù, la via, l’unica via che conduce al Padre, tu sei la strada su sui mettere i nostri passi se desideriamo arrivare al traguardo dell’eternità.
Sono tante le verità che gli uomini si affannano a spacciare per autentiche, paghi di aver trovato dei clienti che si lasciano ingannare. Ma sei tu, Gesù, la verità che scandaglia le profondità di questo mio cuore così spesso in balia di pericolose tempeste.
La tua parola non si limita a decifrare ciò che accade, ma come un lavacro rigeneratore rende feconda la mia terra e mi fa assaporare una fecondità nuova. Sì, perché tu, Gesù, sei la vita che genera in me un frutto abbondante.
Preghiera a Maria – Ricordati, Madre, di tutti i tuoi figli. Ricordati di coloro che versano nelle tribolazioni, nelle necessità, nei pericoli; di coloro soprattutto che soffrono persecuzioni e si trovano in carcere per la fede. Guarda con occhio benigno i nostri fratelli separati e degnati di unirci. O tempio della luce senza ombra e senza macchia, intercedi presso il tuo Figlio unigenito, mediatore della nostra riconciliazione col Padre, affinché conceda misericordia alle nostre mancanze. E fa che la Chiesa tutta possa sempre elevare al Dio delle misericordie l’inno della lode e del ringraziamento, perché grandi cose ha operato il Signore per mezzo tuo, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria (Paolo VI).

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