mercoledì 18 maggio 2011

216 - TESTIMONI DEL RISORTO - 20 Maggio 2011 – Venerdì 4ª sett. di Pasqua

La presenza dei testimoni risulta essere indispensabile per la fede stessa degli Apostoli, per il nostro cammino di fede, a volte incerto, a volte difficile da decifrare. Perché l’intreccio tra fede e testimonianza sia fecondo, sono necessarie alcune scelte precise e determinanti.
Imparare il proprio mestiere da Gesù. In caso diverso si corre il rischio di lavorare a vuoto. Gli Apostoli erano convinti che il pescare pesci fosse la loro specializzazione, ma è nel fallimento della pesca che capiscono come debbano lasciarsi guidare da Gesù. Oggi l’uomo, reclamando autonomia da Dio, si sente specialista nelle cose del mondo. E rischia di gettare le reti dalla parte sbagliata. Come mai, pur essendo cresciuti nel benessere, non siamo cresciuti in umanità? Senza Dio, la società sta migliorando o peggiorando?
Recuperare uno stile di umanità. Emerge come bisogno impellente dalle osservazioni appena fatte. Gesù, davanti al fuoco, prepara la colazione agli Apostoli. È un Gesù che a mensa si interessa dei suoi amici, si interessa dei loro problemi, si colloca sullo stesso piano di umanità. Può darsi che alcune volte noi cristiani non riusciamo ad incidere perché non entriamo nel vivo dei drammi del vissuto della nostra storia. Non si può entrare in rapporto con le persone prendendo le distanze. Per innalzare gli altri dobbiamo prima abbassarci al loro livello.
Vivere il primato dell’amore. Questo è il segreto per realizzare il progetto indicato con il “mi ami tu più di costoro?” (Giovanni 21,15). Non è questione di essere superiori o migliori. È questione di amare di più. Per Cristo l’unico titolo che giustifica l’autorità è l’amore.
Disponibilità a seguirlo. Solo questa decisione rende possibile l’itinerario di fede indicato. Questo itinerario è percorribile non sulla via degli interessi, dei privilegi, degli onori mondani, ma sulla via della croce. Bisogna che qualcuno ci chieda qualcosa perché ci accorgiamo di essere esperti nell’avere le mani vuote. La forza di queste convinzioni è stata capace di portare agli Apostoli fino all’effusione del sangue. Questo è il prezzo che ci viene chiesto: l’offerta della vita per sconfiggere lo stile manageriale dell’azione.
Preghiera a Maria - Il cuore degli uomini anela alla pace … Le famiglie hanno bisogno di pace … Tra i popoli la sospirata riconciliazione e la pace … Tu, Maria, hai dato alla luce il Principe della pace; sei stata presso quella croce dove Cristo, con il suo sangue, ha pacificato ogni cosa; nel cenacolo hai invocato, insieme con gli apostoli, lo Spirito di unità e di pace, di gioia e di amore. Guarda questa nostra umanità travagliata e ottienile, ti preghiamo, il dono prezioso e atteso della pace. E che il saluto di pace rifiorisca sulle nostre bocche a riavvivare la memoria della presenza divina in mezzo a noi.

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