La risurrezione del Signore è in evento straordinario, il mistero centrale della fede. Non è possibile, però, abbracciarlo con un solo sguardo. Ecco perché ogni evangelista è più sensibile a questo o a quell’aspetto, il che lo spinge ad una presentazione particolare. Per Matteo (28,1-10) la risurrezione di Gesù corrisponde all’inaugurazione dei tempi nuovi, è l’evento che prelude alla fine dei tempi. Il racconto è il più ricco di dettagli, il più elaborato teologicamente e, grazie al suo ‘ieratismo’, il più liturgico. L’evangelista ha notato che due donne, Maria di Magdala e Maria la madre di Giacomo e di Giuseppe, hanno assistito alla sepoltura di Gesù e hanno visto rotolare una grande pietra all’ingresso del sepolcro. Due guardie sono state collocate per sorvegliare la tomba, dopo che essa è stata sigillata. Tutto, dunque, sembra finito, ma non sarà così. Se Matteo insiste sui particolari e dettagli è perché il lettore se ne ricordi quando leggerà il seguito. La narrazione comincia proprio con la visita al sepolcro delle due donne: esse avrebbero dovuto trovare le cose come le avevano lasciate e invece avviene una serie di fatti straordinari: un gran terremoto, quello che Gesù aveva annunciato come un segno che avrebbe anticipato il suo ritorno nella gloria (Matteo 24,7), un fenomeno uguale a quello accaduto al momento della sua morte (27,51-52); le guardie vengono scosse dallo spavento e rimangono come morte; un angelo del Signore scende dal cielo, rotola la pietra e si siede sopra di essa: “Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve”(28,3). Anche se il racconto è contraddistinto da una grande sobrietà, questi sono tutti gli elementi tipici del genere apocalittico. Matteo, in effetti, non vuole soddisfare la curiosità dei lettori, ma piuttosto far comprendere che la risurrezione inaugura un mondo nuovo, la fine dei tempi: “all’alba del primo giorno della settimana”(28,1). Diversamente dalle guardie – che sono morte di paura – le donne accolgono l’annuncio dell’angelo: “So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto”(28,5a-6b). È il messaggio pasquale in tutta la sua forza e semplicità: a fare da fondamento sono le parole stesse di Gesù.
Preghiera a Maria - Santa Maria, umile serva del Signore, gloriosa Madre di Cristo, salve! Vergine fedele, grembo sacro al Verbo, insegnaci ad essere docili alla voce dello Spirito; a vivere nell’ascolto della Parola, attenti ai suoi richiami nel segreto del cuore, vigili alle sue manifestazioni nella vita dei fratelli, negli avvenimenti della storia, nel gemito e nel giubilo del creato. Vergine dell’ascolto, creatura orante, accogli la preghiera dei tuoi servi.
Preghiera a Maria - Santa Maria, umile serva del Signore, gloriosa Madre di Cristo, salve! Vergine fedele, grembo sacro al Verbo, insegnaci ad essere docili alla voce dello Spirito; a vivere nell’ascolto della Parola, attenti ai suoi richiami nel segreto del cuore, vigili alle sue manifestazioni nella vita dei fratelli, negli avvenimenti della storia, nel gemito e nel giubilo del creato. Vergine dell’ascolto, creatura orante, accogli la preghiera dei tuoi servi.
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