La fede nel Risorto è una certezza che va continuamente approfondita con l’ascolto della Parola e la condivisione eucaristica. Ce lo ricorda oggi l’esperienza dei discepoli di Emmaus. Riconoscere Gesù di Nazaret come il Salvatore inviato da Dio è un cammino di una nuova vita. Lo possiamo riconoscere negli eventi della storia, nelle persone che incontriamo, nei segni che egli ci ha lasciato, a condizione che il nostro cuore si apra alla sua parola e si lasci da essa interpellare. Il Signore ci è vicino, anche se spesso non ci accorgiamo. Anche per noi la pagina evangelica odierna descrive l’itinerario della nostra fede pasquale. I discepoli di Emmaus riconobbero Gesù risorto “nello spezzare il pane”, racconta il Vangelo di oggi: la condivisione fraterna dello stesso pane fa crollare il velo di incredulità dai loro occhi. Non ci parla solo dell’eucarestia, ma di una condivisione ampia, in grado di umanizzare la nostra convivenza umana.
Preghiera - Di domenica in domenica, Gesù, tu ci attendi all’appuntamento dell’Eucarestia. Arriviamo con il nostro fardello di tristezza e di scoraggiamento, incapaci spesso di interpretare ciò che ci sta accadendo e di scorgere i disegni di Dio nella storia così confusa in cui siamo immersi.
Tu ci ascolti, Gesù, ascolti le nostre perplessità, le nostre paure, i nostri interrogativi e ci fai intendere una Parola capace di leggere nel profondo dei nostri cuori, della nostra esistenza, di illuminare il nostro percorso. Mentre scende nell’anima, la tua Parola guarisce e consola, riaccende la fiamma sopita della fede e della speranza, dona energia nuova per camminare sulle tue vie.
È allora, Gesù, che tu spezzi per noi il Pane della vita, tu ci doni il tuo Corpo perché veniamo trasformati e formiamo un’unica famiglia, la tua famiglia, che porta agli uomini l’annuncio della misericordia e della grazia. Di domenica in domenica, Gesù, tu ci offri una sosta per rinfrancarci e rimetterci sulla via.
Preghiera a Maria - Benedetta tu, Maria, fra tutte le donne, perché della Parola ascoltata sei divenuta discepola, del Verbo accolto nel grembo sei stata madre, del Figlio nato dalla tua carne sei stata custode e maestra.
Benedetta tu, Maria, fra tutte le donne, perché fosti donna dal cuore docile e sapiente, mite e forte. Cammina sempre innanzi a noi come esempio luminoso e insegnaci a conservare nel cuore Parola ed eventi, per scoprire, nella storia piccola o grande d’ogni giorno, la presenza salvifica del tuo Figlio, e poter ridire con te l’“Eccomi, sono la serva del Signore”, attestazione dell’abbandono alla sua volontà.
Preghiera - Di domenica in domenica, Gesù, tu ci attendi all’appuntamento dell’Eucarestia. Arriviamo con il nostro fardello di tristezza e di scoraggiamento, incapaci spesso di interpretare ciò che ci sta accadendo e di scorgere i disegni di Dio nella storia così confusa in cui siamo immersi.
Tu ci ascolti, Gesù, ascolti le nostre perplessità, le nostre paure, i nostri interrogativi e ci fai intendere una Parola capace di leggere nel profondo dei nostri cuori, della nostra esistenza, di illuminare il nostro percorso. Mentre scende nell’anima, la tua Parola guarisce e consola, riaccende la fiamma sopita della fede e della speranza, dona energia nuova per camminare sulle tue vie.
È allora, Gesù, che tu spezzi per noi il Pane della vita, tu ci doni il tuo Corpo perché veniamo trasformati e formiamo un’unica famiglia, la tua famiglia, che porta agli uomini l’annuncio della misericordia e della grazia. Di domenica in domenica, Gesù, tu ci offri una sosta per rinfrancarci e rimetterci sulla via.
Preghiera a Maria - Benedetta tu, Maria, fra tutte le donne, perché della Parola ascoltata sei divenuta discepola, del Verbo accolto nel grembo sei stata madre, del Figlio nato dalla tua carne sei stata custode e maestra.
Benedetta tu, Maria, fra tutte le donne, perché fosti donna dal cuore docile e sapiente, mite e forte. Cammina sempre innanzi a noi come esempio luminoso e insegnaci a conservare nel cuore Parola ed eventi, per scoprire, nella storia piccola o grande d’ogni giorno, la presenza salvifica del tuo Figlio, e poter ridire con te l’“Eccomi, sono la serva del Signore”, attestazione dell’abbandono alla sua volontà.
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