venerdì 27 maggio 2011

220 - LA RISURREZIONE DI GESU’ NEL CRISTIANO - 24 Maggio 2011 – Martedì 5ª sett. di Pasqua

“E’ risorto dai morti!”(Matteo 28,7), dice l’angelo alle donne. “Rallegratevi!”, dice il Risorto, venendo loro incontro. L’annuncio del Crocifisso risorto è il centro della fede cristiana. Il Gesù che abbiamo visto crocifisso e deposto nel sepolcro, ha vinto la morte, e ci comunica la sua gioia. Questo brano racconta l’esperienza del mattino di pasqua: le due donne che l’hanno contemplato in croce e dietro la pietra, ne ascoltano l’annuncio e lo vedono. Sia l’angelo che il Risorto dicono le stesse parole. Il Crocifisso risorto è infatti la Parola, sola e definitiva, di Dio! Questa è destinata non solo alle donne e ai discepoli, ma a tutti (cf. Matteo 28,16-20). Le donne, come i discepoli e chiunque altro, incontreranno il Signore solo nella Parola, e lo riconosceranno mentre la eseguono. Non c’è altra esperienza del Risorto. Matteo non ha bisogno di spiegare cos’è la risurrezione (cf. 22,23-33). Si rivolge al popolo al quale Dio ha detto: “Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito, e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò” (Ezechiele 37,13s). La risurrezione del Messia, il primogenito, è l’anticipo di quella degli altri fratelli. Ascoltando e facendo la sua parola, anche loro diventeranno figli. La risurrezione, alla quale tutto il creato partecipa (Romani 8,19ss), è frutto dell’ “ascolto”, che ci rende eredi di Dio. Il Figlio è venuto per dirci e darci quanto il Padre vuol donare ad ogni figlio.
Preghiera a Maria – La tua presenza, santa Maria, discreta e vigile, è amica degli uomini! Intercedi, anche per noi, occhi attendi e soccorrevoli come i tuoi, che sanno intuire in anticipo l’esaurirsi del vino alle nozze e sanno implorare che mai cessi il canto, né si spenga la danza alla festa dei poveri. Resti così la Chiesa una sposa fedele nella gioia e l’ebbrezza del convito si tramuti in servizio della Parola e in Segno dell’unico Signore.

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