(Genesi 12,1-4 2Timoteo 1,8-10 Matteo 17,1-9)
Terza tappa – Sul monte della trasfigurazione ci viene rivolto l’invito ad ascoltare il Figlio, il volto del Padre. Di fronte ai nostri naturali e molteplici timori, sentiamo l’invito di Gesù ad alzarci e a non temere. Solo una grande fiducia in Dio può aprirci il senso del mistero pasquale.
Il racconto evangelico della Trasfigurazione viene dopo la confessione messianica di Pietro e le istruzioni che Gesù rivolge ai discepoli, invitandoli ad accettare la croce.
La narrazione, pertanto, si viene a trovare in un contesto che appare contraddittorio:
° sullo sfondo si staglia un altro monte, il Calvario, ed un passaggio doloroso, quello della passione e della morte;
° essa, tuttavia, riferendo una rivelazione, di fatto rappresenta un anticipo del compimento, di “quella pienezza di umanità di cui sarà rivestito il Risorto”.
Se ci addentriamo nel vangelo, però, non possiamo fare a meno di rilevare che il culmine della manifestazione coincide con il momento in cui i tre discepoli vengono coperti dalla nube luminosa, odono la voce che riconosce in Gesù il Figlio, l’Amato, e che li invita ad ascoltarlo.
Quando le luci si spengono … Ad ognuno di noi accade di godere di momenti di consolazione che anticipano in qualche modo il compimento. Ma sarebbe illusorio volerli fermare, come chiede Pietro. La tappa sul monte è solo un episodio, un frammento di luce che deve incoraggiare a proseguire il cammino. Di fatto, poi, è la Parola che ci accompagna lungo il percorso pasquale che ci attende, cammino che passa per il Calvario prima di giungere alla resurrezione. Accettare la croce non è facile: misuriamo tutta la nostra riluttanza a confrontarci con la sofferenza, pur di restare fedeli del Signore Gesù. E riconosciamo le reazioni che emergono più spontanee e immediate, i tentativi – più o meno maldestri – di indicare noi la strada a Gesù e non di metterci dietro a lui, per seguirlo fino in fondo. La difficoltà, in effetti, sta tutta qui.
Preghiera: Quel giorno, sul monte, tu, Gesù, ti sei manifestato nella tua gloria ai tre apostoli ed essi hanno avvertito la tentazione di fermarsi, di arrestare per sempre il loro percorso per godere all’infinito di quella consolazione straordinaria. Anch’io, quando ti sento vicino, vorrei dimenticare che c’è una strada che mi attende e passa per il Calvario.
Quel giorno, sul monte, il tuo volto, Gesù, ha brillato come il sole e il tuo corpo è divenuto del tutto luminoso: una visione donata perché non venissero meno quando ti avrebbero visto sfigurato dal dolore, inchiodato alla croce, percorso dagli spasimi dell’agonia. Anche a me tu regali istanti di luce e di splendore, ma lo fai perché affronti fiducioso anche i passaggi oscuri.
Quel giorno, sul monte, i tre apostoli hanno udito la voce del Padre che li invitava ad ascoltare il suo Figlio. Ed è proprio la tua Parola che continua ad accompagnarci in ogni momento, anche nel cuore della notte più profonda.
Per la preghiera in famiglia: Davanti a te, Gesù, noi mettiamo tanti volti sfigurati dal dolore e dalla paura, dall’odio e dalla cattiveria, dalla miseria e dall’ingiustizia. La tua luce porti speranza. Il tuo amore desti in ognuno di noi gesti di condivisione e di solidarietà.
Il racconto evangelico della Trasfigurazione viene dopo la confessione messianica di Pietro e le istruzioni che Gesù rivolge ai discepoli, invitandoli ad accettare la croce.
La narrazione, pertanto, si viene a trovare in un contesto che appare contraddittorio:
° sullo sfondo si staglia un altro monte, il Calvario, ed un passaggio doloroso, quello della passione e della morte;
° essa, tuttavia, riferendo una rivelazione, di fatto rappresenta un anticipo del compimento, di “quella pienezza di umanità di cui sarà rivestito il Risorto”.
Se ci addentriamo nel vangelo, però, non possiamo fare a meno di rilevare che il culmine della manifestazione coincide con il momento in cui i tre discepoli vengono coperti dalla nube luminosa, odono la voce che riconosce in Gesù il Figlio, l’Amato, e che li invita ad ascoltarlo.
Quando le luci si spengono … Ad ognuno di noi accade di godere di momenti di consolazione che anticipano in qualche modo il compimento. Ma sarebbe illusorio volerli fermare, come chiede Pietro. La tappa sul monte è solo un episodio, un frammento di luce che deve incoraggiare a proseguire il cammino. Di fatto, poi, è la Parola che ci accompagna lungo il percorso pasquale che ci attende, cammino che passa per il Calvario prima di giungere alla resurrezione. Accettare la croce non è facile: misuriamo tutta la nostra riluttanza a confrontarci con la sofferenza, pur di restare fedeli del Signore Gesù. E riconosciamo le reazioni che emergono più spontanee e immediate, i tentativi – più o meno maldestri – di indicare noi la strada a Gesù e non di metterci dietro a lui, per seguirlo fino in fondo. La difficoltà, in effetti, sta tutta qui.
Preghiera: Quel giorno, sul monte, tu, Gesù, ti sei manifestato nella tua gloria ai tre apostoli ed essi hanno avvertito la tentazione di fermarsi, di arrestare per sempre il loro percorso per godere all’infinito di quella consolazione straordinaria. Anch’io, quando ti sento vicino, vorrei dimenticare che c’è una strada che mi attende e passa per il Calvario.
Quel giorno, sul monte, il tuo volto, Gesù, ha brillato come il sole e il tuo corpo è divenuto del tutto luminoso: una visione donata perché non venissero meno quando ti avrebbero visto sfigurato dal dolore, inchiodato alla croce, percorso dagli spasimi dell’agonia. Anche a me tu regali istanti di luce e di splendore, ma lo fai perché affronti fiducioso anche i passaggi oscuri.
Quel giorno, sul monte, i tre apostoli hanno udito la voce del Padre che li invitava ad ascoltare il suo Figlio. Ed è proprio la tua Parola che continua ad accompagnarci in ogni momento, anche nel cuore della notte più profonda.
Per la preghiera in famiglia: Davanti a te, Gesù, noi mettiamo tanti volti sfigurati dal dolore e dalla paura, dall’odio e dalla cattiveria, dalla miseria e dall’ingiustizia. La tua luce porti speranza. Il tuo amore desti in ognuno di noi gesti di condivisione e di solidarietà.
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