La Quaresima non coincide solamente con un’esperienza di fatica, di impegno. E forse è proprio per questa ragione che essa gode di cattiva fama. È un tempo austero perché conduce all’essenzialità, ma non può essere sinonimo di tristezza o, peggio, di sforzo impossibile. Ogni Quaresima (e questa dell’anno A in modo particolare) ha la sua “molla” segreta nell’incontro con un Dio che ci precede sempre. E dunque ci ama prima ancora che noi lo ricambiamo ed è pronto a perdonarci prima ancora che gli confessiamo i nostri sbagli. Ecco perché risulta decisivo all’inizio non l’amarlo, ma il lasciarsi amare. Ce lo ha ricordato l’apostolo: <<>> , un appello ad essere creta che si lascia modellare, corpo malato che si fa guarire, anima lacerata che accetta di ricevere la consolazione della speranza. Fare Quaresima, allora, significa soprattutto accogliere un dono, corrispondere ad una grazia, sperimentare una vitalità imprevista. Così potremo vivere una nuova Pasqua, una nuova primavera che testimonia il miracolo perenne provocato dall’amore di Dio.
Preghiera in famiglia
Comincia una nuova Quaresima Signore,
e noi vorremmo percorrerla insieme,
genitori e figli, piccoli e grandi.
Accompagnaci in questo cammino
verso la tua Pasqua di morte e Resurrezione.
Donaci la gioia di acoltarTi e di parlarTi,
di condividere le sofferenze dei poveri,
di provare fame e sete di Te,
che solo puoi colmare la nostra esistenza. Amen!
Preghiera in famiglia
Comincia una nuova Quaresima Signore,
e noi vorremmo percorrerla insieme,
genitori e figli, piccoli e grandi.
Accompagnaci in questo cammino
verso la tua Pasqua di morte e Resurrezione.
Donaci la gioia di acoltarTi e di parlarTi,
di condividere le sofferenze dei poveri,
di provare fame e sete di Te,
che solo puoi colmare la nostra esistenza. Amen!
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