domenica 19 giugno 2011

246 - DIO È COMUNITÀ D’AMORE - 19 Giugno 2011 – Festa della Santissima Trinità - (Esodo 34,4b-6.8-9 2ªCorinti 13,11-13 Giovanni 3,16-18)

L’autocomunicazione di Dio come Padre nel Figlio, il quale ci riempie dello Spirito, è propria della fede cristiana: è un’autorivelazione di Dio come comunità di amore che si apre all’umanità, per renderla partecipe della stessa «vita divina»: diventiamo così eredi di una «vita eterna». L’amore di Dio ci riconcilia con lui e tra di noi, è la fonte e il senso anche del nostro amare.
Dio stesso viene all’uomo, gli si manifesta “Signore” ma pieno di bontà e di misericordia, ricco di grazia e di fedeltà. Nell’esuberanza del suo amore per l’umanità, manifestato nel dare il suo Figlio unico per salvarlo, il Dio dell’amore e della pace riversa sugli uomini la sua grazia in Cristo e li chiama alla comunione con sé nello Spirito Santo. La Comunità Trinitaria è veramente il valore ultimo e supremo, il solo vero fine ultimo dell’uomo; poiché Dio, e Dio soltanto, è la pienezza di ogni perfezione. La Comunità Trinitaria è veramente mistero, realtà indicibilmente più grande di ogni comprensione umana. Dio non cesserà mai di stupire l’uomo, e nessun uomo entrerà mai nella terra di Dio se non sarà disposto a lasciarsi sradicare, come Abramo, dai confini della sua limitatezza e dall’angustia delle sue sicurezze. La preghiera non deve ridurre Dio ai limiti dell’uomo, ma dilatare l’uomo agli orizzonti di Dio. Il silenzio che il Padre sembra opporre in tanti casi alle richieste umane, nasce dall’autenticità della sua paternità, dalla sua fermezza nel non accondiscendere alla meschinità dei progetti umani per poter sostituire ad essi progetti ben più grandi, nati dal suo amore. La Comunità Trinitaria è il vero futuro dell’uomo, la sola che possa assicurare all’uomo un progetto di vita senza limiti perché capace di superare anche la morte. Dice efficacemente Sant’Agostino: “Dio è tanto inesauribile che quando è trovato è ancora tutto da trovare”. Ciò significa che il dinamismo e la creatività umana trovano in lui un orizzonte senza confini e quindi un futuro totale.
Nella nostra esistenza quotidiana, a volte grigia, a volte tragica, a volte molto complicata, nella quale dobbiamo badare a cento cose che ci urgono da ogni parte, la luce di Dio è l’amore. Verso questa luce dobbiamo orientarci se non vogliamo fallire il vero scopo della nostra esistenza. Noi vorremmo tanto poter dire: “Ecco Dio; Dio è così …”. Ma non è possibile. Dio stesso esce dai quadri e dalle icone e si nasconde in colui che ha bisogno di noi e dice: “Eccomi qua!”. Si nasconde nei piccoli della terra e dice: “Cercatemi qui!”. Chi vuol vivere con Dio non si trova davanti ad una conclusione, ma sempre davanti ad un inizio, nuovo come ogni nuovo giorno.
Preghiera - Sei tu, Signore Gesù, che ci hai rivelato il mistero di Dio, di un Dio che si fa vicino tanto da assumere la nostra carne mortale per condividere in tutto e per tutto la nostra condizione umana.
Sei tu, Signore Gesù, che ci hai manifestato l’amore di Dio, di un Dio che ha compassione delle nostre infermità, dei nostri smarrimenti, di un Dio che viene a liberare, a guarire, a salvare, a strappare dalle mani della morte.
Sei tu, Signore Gesù, che ci hai fatti entrare nella comunione con Dio: con il sacrificio della croce tu sigilli un’alleanza nuova, con il tuo sangue tu rigeneri a vita nuova ogni uomo e ogni donna che accoglie su di sé la tua misericordia.
Sei tu, Signore Gesù, che dopo la tua risurrezione ci hai trasmesso il dono dello Spirito perché ognuno di noi si lasci condurre con una saggezza ed una forza nuova sulla strada da te aperta.
Attraverso di te, Signore Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo, noi possiamo vivere in comunione con il Padre e lo Spirito Santo ed essere partecipi della vita stessa di Dio.

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