sabato 11 giugno 2011

233 - LA RISURREZIONE DI GESÙ NEL VANGELO DI MARCO - 06 Giugno 2011 – Lunedì 7ª sett. di Pasqua

“Passato il sabato, Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo e Salome comprarono aromi per venire a ungerlo. E molto presto il primo dei sabati, vengono al sepolcro, sorto già il sole. E dicevano tra loro: Chi ci rotolerà via la pietra della porta del sepolcro? E, guardando su, osservano che è stata rotolata via la pietra: era infatti grande assai. Ed entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto alla destra, avvolto in veste bianca; e si spaventarono. Ora egli dice loro: “Non spaventatevi, Gesù cercate, il Nazareno, il Crocifisso, E’ risorto, non è qui! Ecco il luogo dove lo posero. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: Vi precede nella Galilea; lì lo vedrete, come vi ha detto”. E uscite dal sepolcro; infatti le aveva prese tremore e terrore. E non dissero niente a nessuno; temevano infatti”(Marco 16,1-8).
L’attenzione narrativa di Marco nel narrare la risurrezione di Gesù è rivolta al dato concreto e agli elementi esistenziali. Alcune notazioni pratiche introducono la scena: le donne, dopo il vespro, cioè passato il sabato, hanno comprato gli aromi per “imbalsamare” il corpo di Gesù (il che equivale a completare l’unzione funebre). Esse si mettono in cammino, con il cuore preoccupato per la grande pietra che copre il sepolcro (v.3). Ma la tomba stranamente aperta, crea un clima di sorpresa accresciuto dalla presenza inattesa di “un giovane” dalla veste candida, che pare lì proprio ad attendere le donne all’interno del sepolcro …
L’annunzio che egli porge alle donne spaventate aiuta a identificarlo, giacché “il giovane” conosce la loro paura e porge quella parola di incoraggiamento sempre ricorrente nelle manifestazioni soprannaturali della Bibbia (v.6a). Egli conosce pure l’intenzione delle tre miròfore. Infine rivela quanto altrimenti risulterebbe incomprensibile: Gesù Nazareno, il Crocifisso, è risorto (v.6).
E’ la forma più concisa e primitiva del kérygma. Segue la prova della tomba vuota e l’invio con una missione per i discepoli, tra i quali spicca la figura di Pietro: le donne, nel riferire l’accaduto, dovranno ricordare loro l’appuntamento dato da Gesù nell’Ultima cena (cfr. Marco 14,28). Gesù, richiamandosi alla profezia di Zaccaria, si era allora presentato come il vero pastore. Ora egli, risorto dai morti (cfr. Ebrei 13,20), cammina davanti al suo gregge (cfr. Giovanni 10,4). Il percorso del vangelo di Marco è diretto non solo a testimoniare Cristo, ma anche a ‘provocare’ gli ascoltatori, noi.
Siamo chiamati come le donne a cercare Gesù e a lasciarci sorprendere dall’annunzio della sua risurrezione, accogliendoLo nella fede.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.