sabato 18 giugno 2011

242 - PENTECOSTE – PARLAVANO IN LINGUE - 15 Giugno 2011 – Mercoledì di Pentecoste

Il culmine dell’evento di Pentecoste non è però la descrizione della discesa dello Spirito Santo, bensì il frutto da essa suscitato e cioè la testimonianza pubblica data da coloro che sono stati ricolmati di Spirito Santo. L’espressione “parlare in altre lingue” è oggetto di discussione da parte dell’esegesi; ma quello che è essenziale è annotare come il messaggio portato da costoro raggiunga gli uditori e trasformi i cuori dei presenti, i quali odono il racconto delle grandi opere di Dio ascoltandolo ognuno nella propria lingua. Più che discutere sulla modalità di questo prodigio di audizione, va colto il messaggio essenziale: l’evangelo può essere comunicato in tutte le lingue, cioè può tradursi in ogni cultura, raggiungere e trasformare ogni situazione umana. Non è un’unità realizzata annullando la diversità, ma una comunione che accoglie la diversità e la fa lavorare per l’unità. Tante lingue, ma un unico messaggio: l’amore di Dio ha ottenuto la sua vittoria piena e irreversibile nella Pasqua di Cristo, ed è questa vittoria che costituisce la risposta al dramma della torre di Babele, in cui gli uomini sembrano irrimediabilmente dividersi e non comprendersi più. Si spiega così l’insistenza di Luca nel presentare la varietà dei presenti che ascoltano le parole degli apostoli. Essi provengono dalle regioni più disparate, ma sono ora raccolti in unità, non tanto perché si trovano tutti nella medesima città di Gerusalemme, ma perché ognuno riesce a capire quanto gli viene detto e può così venire raggiunto dall’annuncio evangelico. In definitiva, nella Pentecoste vengono date dallo Spirito Santo le facoltà per un intelligenza del piano di Dio (ascolto) e per una comunicazione autentica di quanto si è ricevuto (parlare nelle varie lingue). Grazie a questo dono, si superano le distanze e le barriere e si realizza una comunione che fa della Pentecoste la vera anti-Babele.
Sequenza allo Spirito Santo
Vieni Santo Spirito, / manda a noi dal cielo / un raggio della tua luce.
Vieni Padre dei poveri, / vieni datore dei doni, / vieni luce dei cuori.
Consolatore perfetto, / ospite dolce dell’anima, / dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo, / nella calura, riparo, / nel pianto, conforto.
O luce beatissima, / invadi nell’intimo / il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza, / nulla è nell’uomo, / nulla senza colpa.
Lava ciò che è sòrdido, / bagna ciò che è arido, / sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido, / scalda ciò che è gelido, / drizza ciò ch’è sviato.
Dona ai tuoi fedeli / che solo in Te confidano / i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio, / dona morte santa, / dona gioia eterna: Amen! Alleluia!

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