lunedì 9 aprile 2012

365 - SERENITA’ TERAPEUTICA

IL SORRISO
Salvifico e terapeutico, cura le piaghe del corpo e medica le ferite dell’anima. Un’espressione del viso semplice e contagiosa, simbolo di un profondo
bisogno di dialogo, di amore e di solidarietà.

Alla scoperta del perché è così importante imparare a sorridere.

10 Aprile Martedì di Pasqua: SERENITA’ TERAPEUTICA

La letizia in volto, portatrice di un messaggio di per sé antiaggressivo, antigerarchico e socialmente coesivo, rappresenta non a caso, un importante forma di regolazione del comportamento espressivo che riguarda tanto gli aspetti interattivi e sociali quanto l’esternazione e la comunicazione delle emozioni. A confermare il valore terapeutico è, tra le altre, l’esperienza stessa di Smile train, per cui il sorriso simboleggia il binario sui cui corre la comunicazione tra chirurgo e paziente, mediata da un linguaggio universale che, riaccendendosi, unisce due culture diverse. Secondo Umberto Veronesi, riferimento internazionale per la lotta contro il cancro e direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia di Milano, il sorriso rappresenta una delle componenti magiche della medicina moderna, attraverso cui poter influenzare psicologicamente il paziente. “Il malato chiede sempre di essere amato, in tutto il suo percorso di cura – racconta Veronesi nella prefazione del libro “La metà del viso” -. Per questo ha bisogno di un medico capace di trasmettere, anche con un gesto, uno sguardo, un sorriso, la certezza che non solo sta curando il malato, ma che si sta prendendo cura di lui. Un medico capace non di entrare non solo nel corpo ma anche nella mente del suo paziente, di condividere con lui il peso psicologico della malattia, di partecipare al suo desiderio di volersi mettere in gioco. Con un sorriso, il medico può lenire la sofferenza, dissipare l’ansia, dare una mano alla sua voglia di lottare contro la malattia e di vincere la sfida”. Il sorriso è la medicina naturale che ci fa stare meglio, dunque, ma anche la cartina di tornasole, la fotografia deputata a riflettere il nostro stato di benessere. È proprio una fotografia come se ne scattano tante, sulla quale alcuni visi sorridono e altri no, è stata oggetto di uno studio da parte di un gruppo di ricercatori dell’università di Berkeley, decisi a scoprire se esistesse un nesso tra l’espressione al momento dello scatto e la promessa di una vita futura felice. Nel complesso è emerso che i soggetti più sorridenti non solo presentavano i livelli più bassi di emozioni negative, ma, a distanza di anni, manifestavano una sensazione di vita felice. Il sorriso, dunque, è qualcosa di più dell’espressione di uno stato d’animo momentaneo: riflette, infatti, un’inclinazione durevole.
(Articolo di Elisa Fontana, pubblicato dal Messaggero di Sant’Antonio – Dicembre 2012)
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