sabato 8 ottobre 2011

285 - PERCHÉ DA NOI IL CRISTIANESIMO È IN DIFFICOLTÀ, MENTRE ALTROVE FIUORISCE?

Terzo giorno: Dietro l’idea di autonomia

Il drammatico racconto della parabola dei vignaioli omicidi (Matteo 21,33-43) ci aiuta a comprendere la nostra vicenda storica e culturale. Possiamo prendere spunto da una illuminante pagina di R. Guardini riguardante la ‘ragione adulta’ dell’epoca moderna e la cosiddetta ‘autonomia’ dell’uomo moderno che, per molti versi, corrisponde alla volontà di «avere l’eredità», eliminando ogni rapporto con il padrone della vigna uccidendone il figlio. Scrive Guardini che «dietro l’idea di autonomia (vi è) una pretesa che non solo vuole fondare l’uomo in se stesso, ma attacca Dio. Ciò che essa afferma è che l’uomo, nel suo carattere etico, sia assoluto. Ma tale egli non è. Se ciò nonostante l’uomo mantiene la pretesa, ne deriva una solitudine interiore, là dove sensatamente si dovrebbe trovare una comunione, e appunto perciò uno sforzo eccessivo e spasmodico, che necessariamente nello sviluppo storico deve rovesciarsi nello scetticismo e nel nichilismo o nell’abbandono di sé in balia della violenza» (Etica, Morcelliana, Brescia 2001, p. 486).
È impossibile, data questa situazione, che la vigna produca uva buona: «attendevo che producesse uva, essa ha prodotto acini acerbi» (Isaia 5,4). Questi ‘acini acerbi’ prodotti dalla pretesa della ragione autonoma possono essere espressi in molti modi, tutti comunque incentrati sulla solitudine dell’uomo, sulla sua incapacità di relazione, sul venir meno della sua dignità. La perdita della relazione con il padrone della vigna – eliminato attraverso l’uccisione del figlio – apre la strada a ogni possibile manipolazione dell’uomo sull’uomo. Perso il punto di riferimento originario, vitale ed esistenziale, l’uomo ricade su se medesimo e decide di essere lui il padrone della vigna, coltivandola a suo piacimento e magari pensando di trasformarla in un paradiso a proprio uso e consumo. In balìa di se stesso, l’uomo afferma la sua volontà di potenza: nella tragica crisi della modernità – esplosa in piena evidenza nella potenza dell’ideologia –, scompare il senso della verità, si oscura il valore della persona, si estenua la stessa humanitas.
(Articolo di Gianni Ambrosio in Servizio della Parola n.429 pp.138-143 – Editrice Queriniana)

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