lunedì 27 dicembre 2010

116 - VIVERE IL NATALE - 27 dicembre 2010

Rinascere … è possibile!
Se Dio si è fatto Bambino, la nostra storia quotidiana diventa il luogo della salvezza. Se l’umanamente impossibile è accaduto (la nascita da una Vergine e, soprattutto, la nascita di un uomo-Dio), allora ciascuno può e deve dire: “Io oggi rinasco, ricomincio, perché l’incontro col Salvatore mi rigenera a vita nuova”. C’è una lingua che tutto unisce: quella dell’amore. La lingua insegnataci da Dio che, per amore, si è fatto uno di noi e ce la insegna con la sua umiltà di essere un Bambino, dipendente dal nostro amore. Questa lingua renderà migliore la nostra città e il nostro mondo. Lasciarsi plasmare da Gesù Bambino significa imparare l’umiltà e cioè la vera grandezza, rinunciare alla violenza ed usare solo le armi della verità e dell’amore. Dio in Gesù si dà tutto, a Natale come sulla Croce. Si tratta di donare non qualcosa ma se stessi, senza la paura di perdere qualcosa. Nulla è più luminoso dello splendore semplice e potente del dono di sé. Dio è povero, perché non può tenere nulla per sé: così esige l’Amore.
Il Natale celebra la nascita di Gesù, ma anche la nascita dell’uomo. E’ la scoperta di quanto valga ogni persona. Ormai non si può far soffrire o lasciar soffrire una persona, senza colpire direttamente il Figlio di Dio. Ogni uomo è mio fratello e in ogni persona si riflette il volto di quel Primo Fratello.
Come annotava Madre Teresa di Calcutta, è Natale ogni volta che si favorisce la vita e si permette al Signore di rinascere per donarlo agli altri. Natale è celebrato un giorno per viverlo ogni giorno: si ha sempre bisogno dell’esempio e dell’insegnamento del Festeggiato, Gesù.
Gesù è la luce di Dio e dell’uomo. Sono tante le tenebre che ci avvolgono: quelle personali, cioè i lati oscuri della nostra persona e vita, che rendono faticoso il cammino; le tenebre di ordine più sociale (crisi economica ed occupazionale, crisi educativa e politica, le litigiosità e conflittualità); le tenebre di una cultura e la speranza in un futuro eterno. Il Natale svela un mondo chiuso e buio, ma Dio trova sempre una fessura per far filtrare la luce di Betlemme. Accogliendo la sua luce, si può uscire dalla chiusura dei nostri egoismi ed interessi e cominciare a ricostruire.

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