martedì 21 dicembre 2010

107 - Verso Natale con i protagonisti – primo incontro - INTERVISTA A ZACCARIA

Zaccaria, noi vogliamo conoscerti meglio. Perché sei diventato sacerdote?
E’ semplice: lo era mio padre, mio nonno e anche il mio bisnonno… Appartengo a una famiglia che si trasmette questo compito di padre in figlio.

Ma cosa fanno i sacerdoti del tuo tempo.
Abbiamo un ruolo importante e lo svolgiamo nel grande tempio di Gerusalemme: accogliamo i pellegrini, celebriamo le liturgie, compiamo i sacrifici di animali in onere del nostro Dio. In effetti il tempio è la “casa di Dio” e noi ci sentiamo sempre alla sua presenza.

Allora tu vivi tutto l’anno nel tempio?
No, ci vado cinque settimane all’anno. In occasione delle tre grandi feste religiose del nostro popolo e nelle due settimane che ogni gruppo svolge a turno. Per il resto del tempo vivo con mia moglie Elisabetta, in un paese non molto distante da Gerusalemme. Per guadagnarmi da vivere ho un lavoro come tutti.

E’ proprio nel tempio che ti è accaduto qualcosa di grande?
Sì, stavo finendo l’offerta dell’incenso nella zona più sacra che si chiama il “Santo”, quando mi è apparso un angelo del Signore. Ero sorpreso, sbalordito, non sapevo cosa dire. L’angelo del Signore mi ha trasmesso un messaggio da parte di Dio. Mi ha detto che l’Altissimo aveva ascoltato le preghiere di Elisabetta e mie e che avremmo avuto un figlio. Ma come poteva accadere una cosa simile? Io e mia moglie siamo già anziani e poi Elisabetta non può avere bambini…

E l’angelo come ha reagito ?
Mi ha detto che sarei rimasto muto finchè la parola che avevo ricevuto non si fosse realizzata. Non avevo creduto alla parola di Dio e ora nessuna parola sarebbe uscita dalla mia bocca fino alla nascita di mio figlio.

La gente si è accorta di qualcosa?
Sai, la gente era fuori del “Santo” e si preoccupava perché non mi vedeva uscire. Poi, quando mi hanno fatto domande e io ho risposto a gesti, hanno capito che mi era accaduto qualcosa di meraviglioso.

Zaccaria, noi ora ti lasciamo: tu ci insegni che dobbiamo sempre fidarci di Dio perché a lui nulla è impossibile.
Sì, è quello che ho imparato anch’io. Il suo amore è grande e sorprendente, è meraviglioso. Quando Dio fa un progetto, si impegna a realizzarlo: niente e nessuno possono fermarlo.
(Roberto Laurita – Servizio della Parola n. 423 – Editrice Queriniana)

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.