martedì 21 dicembre 2010

111 - Verso Natale con i protagonisti – quinto incontro – INTERVISTA A MARIA

Maria, noi sappiamo già tante cose su di te, ma preferiamo che sia tu stessa a riassumerci la tua esistenza…
Sono una ragazza di Nazareth, un piccolo villaggio della Galilea, che non ha mai fatto parlare di sé. Sono ancora molto giovane ma, come si usa al mio tempo, sono già la promessa sposa di Giuseppe, un artigiano del mio villaggio. La mia vita non ha avuto nulla di straordinario, degno di nota… fino al giorno in cui Dio, alla ricerca di una madre per il suo Figlio, ha guardato proprio a me. Mi ha mandato l’angelo Gabriele per propormi un ruolo importante. Quando ho manifestato tutta la mia meraviglia, mi è stato chiesto semplicemente di fidarmi di Dio: lo Spirito avrebbe operato in me.
Cosa potevo rispondere? Per me era una gioia grande e un onore entrare in un piano di salvezza predisposto da Dio per la felicità degli uomini. E dunque ho detto che mi consideravo la “serva del Signore”, pronta a realizzare ogni sua parola. E’ stato allora che ho avvertito che dentro il mio grembo era sbocciata una nuova vita, una vita che era un dono di Dio e che domandava di essere custodita teneramente fino al giorno della sua nascita.

Tutto questo non ha sconvolto un bel po’ la tua esistenza?
Certo, le cose non stavano più come prima. Indovinando che stavo per diventare mamma, la gente non faceva a meno di malignare e di formulare giudizi nei miei confronti. E anche Giusppe – dal momento che non eravamo ancora sposati, e quindi non vivevamo insieme – era molto perplesso e pensieroso.

Nonostante tutto, però, dopo aver ricevuto l’annuncio dell’angelo, hai affrontato un lungo viaggio…
Sì, era come fosse stato lo stesso Gabriele a invitarmi a compierlo. Proprio per tranquillizzarmi mi aveva fornito un segno prezioso. Dio non indietreggia mai davanti ad alcuna difficoltà. Tanto è vero che Elisabetta, già anziana e ritenuta sterile, stava per dare alla luce un bambino, Giovanni il Battista. Ecco perché mi sono precipitato dalla mia parente: per vedere il segno che il Signore mi offriva, per lodarlo insieme a lei per la sua bontà.

Com’è andato l’incontro con Elisabetta?
Non poteva che essere un momento di grande gioia. Ci pensi? Io e lei, così diverse, eravamo testimoni dirette di quello che Dio stava operando nella storia. I bambini che portavamo in grembo sarebbero stati protagonisti del suo progetto d’amore. Giovanni, il figlio di Elisabetta, non poteva che essere un “dono di Dio”: avrebbero annunciato che Dio visitava il suo popolo e preparato la strada a Gesù. Gesù portava un nome che indicava la sua stessa missione. “Dio salva”, Dio strappa al potere del male e offre una vita nuova.

Maria, che cosa consigli a noi, che vogliamo vivere bene il Natale?
Se volete entrare anche voi nel piano di Dio, non vi resta che aprire il libro che contiene la sua Parola ed essere pronti a metterla in pratica. A partire da quel momento Egli vi ricolma della sua gioia, unita, naturalmente, anche a difficoltà e sofferenze.
(Roberto Laurita – Servizio della Parola n. 423 – Editrice Queriniana)

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.