Forse nessun testo più del prologo del vangelo di Giovanni ci fa entrare nella profondità di queste celebrazioni natalizie. Privo dello scenario del presepio, per certi
aspetti disadorno e scarno, esso va tuttavia all’essenziale e ci permette di coniugare facilmente la data scelta per questa solennità e il messaggio che viene proclamato.
* La data, il 25 dicembre, non coincide con il compleanno di Gesù. Del resto nessuno dei vangeli fornisce delle indicazioni al riguardo: i vangeli non corrispondono ai libri dell’anagrafe municipale! E allora perché collocare proprio al 25 dicembre la festa della nascita di Gesù? È il momento in cui, dopo il solstizio d’inverno, la quantità di luce di una giornata, che aveva raggiunto il livello più basso, torna a crescere. Ancora una volta nel ciclo delle stagioni dobbiamo riconoscere che le tenebre non diranno l’ultima parola: la luce del sole assicura una nuova fecondità alla terra. Quale occasione migliore per proclamare che Cristo è la Luce del mondo?
* Il messaggio è l’annuncio della venuta nella carne del Figlio di Dio, di colui che è la Parola eterna, che ha creato il mondo e chiama a nuova vita ogni creatura. È lui il vero Sole della storia, lui che orienta la nostra esistenza e ci permette di trovare la strada della felicità. È lui la Luce che ci strappa al potere delle tenebre e ci dà la possibilità di accedere ad una vita nuova. Con lui comincia un’epoca nuova che giungerà a compimento con il suo ritorno nella gloria. Di fatto è una nuova creazione quella che è avvenuta.
* Agli inizi Dio ha cominciato la sua opera proprio partendo dalla luce e separandola dalle tenebre. Ora, nel tempo stabilito, è entrata nel mondo la Luce vera, quella che illumina ogni uomo. Questa Luce ci libera da qualsiasi disorientamento e trasfigura la nostra esistenza, liberandoci da ogni oscurità e da ogni peccato. Questa Luce fa di noi dei figli della Luce, chiamati ad irraggiare la bontà e la misericordia di Dio.
* Agli inizi Dio ha fatto sbocciare la vita, come effetto di quella sovrabbondanza che è in lui. Ora è la sua stessa vita che è a nostra disposizione. Tramite il suo Figlio, che ha donato la sua vita per noi, noi possiamo entrare in una comunione viva e profonda con lui, partecipare a quell’amore smisurato ed eterno che è in lui.
aspetti disadorno e scarno, esso va tuttavia all’essenziale e ci permette di coniugare facilmente la data scelta per questa solennità e il messaggio che viene proclamato.
* La data, il 25 dicembre, non coincide con il compleanno di Gesù. Del resto nessuno dei vangeli fornisce delle indicazioni al riguardo: i vangeli non corrispondono ai libri dell’anagrafe municipale! E allora perché collocare proprio al 25 dicembre la festa della nascita di Gesù? È il momento in cui, dopo il solstizio d’inverno, la quantità di luce di una giornata, che aveva raggiunto il livello più basso, torna a crescere. Ancora una volta nel ciclo delle stagioni dobbiamo riconoscere che le tenebre non diranno l’ultima parola: la luce del sole assicura una nuova fecondità alla terra. Quale occasione migliore per proclamare che Cristo è la Luce del mondo?
* Il messaggio è l’annuncio della venuta nella carne del Figlio di Dio, di colui che è la Parola eterna, che ha creato il mondo e chiama a nuova vita ogni creatura. È lui il vero Sole della storia, lui che orienta la nostra esistenza e ci permette di trovare la strada della felicità. È lui la Luce che ci strappa al potere delle tenebre e ci dà la possibilità di accedere ad una vita nuova. Con lui comincia un’epoca nuova che giungerà a compimento con il suo ritorno nella gloria. Di fatto è una nuova creazione quella che è avvenuta.
* Agli inizi Dio ha cominciato la sua opera proprio partendo dalla luce e separandola dalle tenebre. Ora, nel tempo stabilito, è entrata nel mondo la Luce vera, quella che illumina ogni uomo. Questa Luce ci libera da qualsiasi disorientamento e trasfigura la nostra esistenza, liberandoci da ogni oscurità e da ogni peccato. Questa Luce fa di noi dei figli della Luce, chiamati ad irraggiare la bontà e la misericordia di Dio.
* Agli inizi Dio ha fatto sbocciare la vita, come effetto di quella sovrabbondanza che è in lui. Ora è la sua stessa vita che è a nostra disposizione. Tramite il suo Figlio, che ha donato la sua vita per noi, noi possiamo entrare in una comunione viva e profonda con lui, partecipare a quell’amore smisurato ed eterno che è in lui.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.