giovedì 29 dicembre 2011

317 - LA LUCE DEL MONDO - 29 Dicembre – San Tommaso Becket

Forse nessun testo più del prologo del vangelo di Giovanni ci fa entrare nella profondità di queste celebrazioni natalizie. Privo dello scenario del presepio, per certi
aspetti disadorno e scarno, esso va tuttavia all’essenziale e ci permette di coniugare facilmente la data scelta per questa solennità e il messaggio che viene proclamato.
* La data, il 25 dicembre, non coincide con il compleanno di Gesù. Del resto nessuno dei vangeli fornisce delle indicazioni al riguardo: i vangeli non corrispondono ai libri dell’anagrafe municipale! E allora perché collocare proprio al 25 dicembre la festa della nascita di Gesù? È il momento in cui, dopo il solstizio d’inverno, la quantità di luce di una giornata, che aveva raggiunto il livello più basso, torna a crescere. Ancora una volta nel ciclo delle stagioni dobbiamo riconoscere che le tenebre non diranno l’ultima parola: la luce del sole assicura una nuova fecondità alla terra. Quale occasione migliore per proclamare che Cristo è la Luce del mondo?
* Il messaggio è l’annuncio della venuta nella carne del Figlio di Dio, di colui che è la Parola eterna, che ha creato il mondo e chiama a nuova vita ogni creatura. È lui il vero Sole della storia, lui che orienta la nostra esistenza e ci permette di trovare la strada della felicità. È lui la Luce che ci strappa al potere delle tenebre e ci dà la possibilità di accedere ad una vita nuova. Con lui comincia un’epoca nuova che giungerà a compimento con il suo ritorno nella gloria. Di fatto è una nuova creazione quella che è avvenuta.
* Agli inizi Dio ha cominciato la sua opera proprio partendo dalla luce e separandola dalle tenebre. Ora, nel tempo stabilito, è entrata nel mondo la Luce vera, quella che illumina ogni uomo. Questa Luce ci libera da qualsiasi disorientamento e trasfigura la nostra esistenza, liberandoci da ogni oscurità e da ogni peccato. Questa Luce fa di noi dei figli della Luce, chiamati ad irraggiare la bontà e la misericordia di Dio.
* Agli inizi Dio ha fatto sbocciare la vita, come effetto di quella sovrabbondanza che è in lui. Ora è la sua stessa vita che è a nostra disposizione. Tramite il suo Figlio, che ha donato la sua vita per noi, noi possiamo entrare in una comunione viva e profonda con lui, partecipare a quell’amore smisurato ed eterno che è in lui.

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