sabato 3 dicembre 2011

306 - IL TEMPO DI AVVENTO

Per una pausa spirituale durante la Iª Settimana di Avvento

Il TEMPO DI AVVENTO è tempo di attesa e di speranza. È tempo di vigilanza e di decisione, tempo di conversione. L’esperienza cristiana pone sempre di fronte ad una scelta: essere nel mondo, senza essere del mondo. Prendiamo atto del nostro essere nel mondo e dei condizionamenti che questo comporta: la brama di potere e di apparire, la ricerca del successo e del piacere, la schiavitù delle cose, la lotta egoistica per il proprio interesse. Quale speranza? Quale libertà?
Siamo deboli, esposti alla tentazione in molti modi. Chi ci può aiutare a discernere il bene dal male? Chi ci può guidare a costruire una storia, personale e comunitaria, in cui non prevalgano intrecci egoistici? Chi può garantirci la nostra integrità?
Avvertiamo più che mai l’attesa di una liberazione, un intimo e profondo bisogno di speranza, non di ideologie che promettono e non mantengono, che illudono e ingannano. Di fronte a queste, avvertiamo alla fine soltanto la nostra impotenza, e la disperazione.
Il messaggio cristiano rinnova ogni anno la sua proposta: la salvezza autentica non è opera dell’uomo, può essere soltanto invocata e accolta come dono dall’alto. L’attesa ‘cristiana’ legata al Natale, che anima tutto il tempo liturgico dell’Avvento, è attesa di Dio: di Dio che viene all’uomo, gratuitamente e generosamente. È attesa della sua grazia, manifestata nel volto, nella vita, nella parola e nel destino finale di Gesù di Nazaret. Natale è memoria della sua nascita in questo mondo: egli venne tra i suoi, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti l’accolgono egli offre sempre la stessa gratuita possibilità: diventare ‘figli’ dello stesso Padre.
Gli ATTEGGIAMENTI SPIRITUALI che meglio ci preparano a questa venuta si possono così esprimere:
· mantenersi vigili nella fede, nella preghiera, in un’apertura attenta e disponibile a riconoscere i segni della venuta del Signore in tutte le circostanze ed i momenti della vita e alla fine dei tempi;
· camminare sulla via tracciata da Dio, lasciare gli sbandamenti per vie tortuose, convertirsi per seguire Gesù verso il regno del Padre;
· testimoniare la gioia che porta Gesù salvatore, con la carità paziente ed affabile, con l’apertura a tutte le iniziative di bene, attraverso le quali già si costruisce il regno futuro nella gioia senza fine;
· mantenere un cuore povero e vuoto di sé, imitando Maria, Giuseppe, Giovanni Battista, gli altri poveri del Vangelo, i quali proprio per questo hanno saputo riconoscere in Gesù il Figlio di Dio venuto a salvare gli uomini;
· partecipare alla Messa accogliendo e riconoscendo il Signore che continuamente viene in mezzo a noi, seguirlo nella via che conduce al Padre finché, con la sua venuta gloriosa alla fine dei tempi, Egli ci introduca tutti insieme nel regno, per farci avere parte alla vita eterna, con i beati ed i santi del cielo.

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