giovedì 29 dicembre 2011

316 - IN PRINCIPIO ERA LA PAROLA - 28 Dicembre – Santi Innocenti

In questo tempo di Natale, noi siamo invitati a fermarci e a guardare la storia con gli occhi di Dio. Abbandoniamo allora, almeno per un momento, le vicende che costituiscono il fragile tessuto della nostra cronaca, alziamo lo sguardo dagli ultimi fatti che ci hanno impressionato il cuore e la mente, e consideriamo questa storia con uno sguardo nuovo. È la storia di un incontro tra Dio e l’uomo. Ecco perché all’inizio di tutto c’è la Parola.
* È una Parola che strappa al silenzio del nulla e chiama all’esistenza. Solo una Parola d’amore può fare una cosa simile. E Dio ama l’umanità, di un amore tanto smisurato, da sembrare folle. Dio non vuole restare nella sua perfetta solitudine. Egli basta a se stesso, non ha bisogno di nulla e di nessuno. Ma trabocca d’amore perché è comunione d’amore. Per questo Dio crea, perché vuole che partecipiamo alla sua gioia.
* È una Parola che offre un’alleanza, una Parola che ci mostra un Dio disposto a legarsi all’umanità per sempre. E per questo le traccia la strada della felicità, perché sfugga alle insidie del male. È una Parola che non si lascia sconfiggere dalla cattiveria e dall’ingratitudine degli esseri umani e per questo non si stanca di annunciare, con la voce dei profeti, un progetto che sorpassa qualsiasi immaginazione.
* Questa Parola si è fatta carne, è diventata un uomo, come noi. Non c’era altro modo per rivelare l’Amore se non condividendo fino in fondo la nostra condizione. Non c’era altra strada per strapparci alla tristezza dell’egoismo, alla durezza del cuore, alla prigionia del peccato. Questa Parola si è fatta carne e ha corso tutti i rischi che comporta una simile scelta: anche quello di essere ignorata, rifiutata, calpestata, condannata… Sì, anche il rischio di essere fatta tacere per sempre, con la morte.
* Questa Parola fatta carne è stata offerta alla nostra libertà. Possiamo accoglierla o allontanarla, farle posto o cacciarla, ascoltarla o tapparci le orecchie. Se le apriamo il cuore e la mente, se la facciamo scendere nel profondo della nostra esistenza, riceviamo qualcosa di inaudito, che ci trasfigura per sempre. Diventiamo i figli di Dio, l’oggetto della sua tenerezza, un raggio della sua luce, un frammento della sua bellezza. Gesù è venuto proprio per questo.

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