La notte di Natale gli sguardi di tutti sono rivolti al presepe. Non si tratta, certo, di indurre gli occhi ad abbandonarlo. Al contrario: ci si deve attardare per scrutare con attenzione ciò che implica la venuta del Figlio di Dio nella carne di un uomo. A questo scopo, tuttavia, è più opportuno lasciarsi guidare dalla Parola proclamata che dalla propria immaginazione e sensibilità. Luca ci regala un modo esemplare di leggere l’Evento: presenta il fatto in modo preciso e circostanziato, ma poi ci vuole far cogliere il senso che assume nella storia della salvezza. L’oggi della salvezza si estende dalla nascita del Bambino a tutta la vita di Gesù – da Betlemme a Pasqua – e anche a quella della Chiesa. A Natale noi lo riconosciamo come ‘Salvatore’ e ‘Cristo Signore’ perché confessiamo che lo è per sempre. Il paradosso dell’Incarnazione, certo, non può essere sminuito. Anzi, domanda di esplodere con forza.
La gloria di Dio si manifesta nella povertà, nella precarietà di un bambino sottomesso ai decreti di un imperatore pagano e alla sua volontà di potenza, in una nascita che avviene nello spazio interno di una casa, deputato a ricovero degli animali e a deposito, dove a far da culla è una mangiatoia. Ma proprio in queste condizioni dimesse brilla la gloria di Dio, proclamata nel cielo da una moltitudine di angeli e annunciata ai pastori.
PREGHIERA DELLA NOTTE - Siamo venuti nella notte a celebrare la tua nascita, Gesù, perché sei tu la Luce del mondo. Tu ci strappi alle tenebre del disorientamento e dell’angoscia e ci doni la speranza di un mondo nuovo. Tu rischiari i nostri sentieri
e ci tracci la strada che conduce alla pienezza della vita.
Siamo venuti nella notte a celebrare la tua nascita, Gesù, perché sei tu il Salvatore, colui che ci libera dal male che intacca e devasta la nostra esistenza. La tua misericordia ci rigenera, sbarazzandoci dal peccato, donandoci la possibilità di vivere nella giustizia e nella pace, nella benevolenza e nella compassione.
Siamo venuti nella notte a celebrare la tua nascita, Gesù, perché tu sei il Cristo, l’Inviato di Dio, venuto a cambiare la nostra storia. Tu condividi le nostre sofferenze, conosci le nostre miserie e ricolmi dei tuoi doni i poveri della terra.
Siamo venuti nella notte a celebrare la tua nascita, Gesù, perché tu sei il vero, l’autentico Signore, colui che viene nell’amore per consolare non per umiliare, per guarire non per giudicare, per liberare non per condannare.
PREGHIERA DELL’AURORA - All’inizio di questo giorno anche noi, come i pastori, vogliamo andare a Betlemme. È lì, Gesù, che tu ci dai appuntamento e ti fai incontrare non nella forza, ma nella fragilità, non nella ricchezza, ma nella povertà. È lì, Gesù, che tu ci disarmi e ci inviti a spogliarci di ogni sogno di potenza, di ogni volontà di dominio, di ogni orgoglio e superbia per accoglierti così come ti riveli in un bambino bisognoso di tutto che è il vero signore della storia.
All’inizio di questo giorno anche noi, come i pastori, vogliamo vedere il segno offerto a tutti coloro che si lasciano condurre dall’annuncio dell’angelo
e trovano te, bambino, adagiato nella mangiatoia.
E scoprono che la Parola ricevuta ha trovato puntuale riscontro, che la Promessa si è realizzata, che al di là delle apparenze Dio guida veramente la storia. Oggi, Gesù, è qui Betlemme: qui il luogo in cui tu, vivo e risorto, parli al nostro cuore e fai intendere la tua voce, qui la “casa del pane” in cui tu ti offri come cibo che dà forza.
PREGHIERA DEL GIORNO - Quel giorno con la tua nascita, Gesù, è cominciata un’epoca nuova nella storia tormentata di questo nostro mondo: è stato deposto un seme, fragile ma carico di vita, un lievito buono capace di trasformare il cuore degli uomini. Ecco perché siamo qui, figli di una storia nuova a cui tu hai dato inizio.
Quel giorno con la tua nascita, Gesù, la grazia e la verità di Dio, la sua tenerezza smisurata e la sua luce misericordiosa hanno posto stabilmente la loro dimora sulla terra. E a quanti ti hanno accolto è stato dato di percepire il segno di una Presenza che trasfigura la vita. Ecco perché siamo qui, figli avvolti da un amore che ha cambiato il corso degli eventi.
Quel giorno con la tua nascita, Gesù, a tutti è stata offerta una possibilità insperata, un’occasione unica: essere generati ad un’esistenza nuova, abitata dalla vita stessa di Dio, percorsa dalla fiducia, risvegliata dalla speranza.
La gloria di Dio si manifesta nella povertà, nella precarietà di un bambino sottomesso ai decreti di un imperatore pagano e alla sua volontà di potenza, in una nascita che avviene nello spazio interno di una casa, deputato a ricovero degli animali e a deposito, dove a far da culla è una mangiatoia. Ma proprio in queste condizioni dimesse brilla la gloria di Dio, proclamata nel cielo da una moltitudine di angeli e annunciata ai pastori.
PREGHIERA DELLA NOTTE - Siamo venuti nella notte a celebrare la tua nascita, Gesù, perché sei tu la Luce del mondo. Tu ci strappi alle tenebre del disorientamento e dell’angoscia e ci doni la speranza di un mondo nuovo. Tu rischiari i nostri sentieri
e ci tracci la strada che conduce alla pienezza della vita.
Siamo venuti nella notte a celebrare la tua nascita, Gesù, perché sei tu il Salvatore, colui che ci libera dal male che intacca e devasta la nostra esistenza. La tua misericordia ci rigenera, sbarazzandoci dal peccato, donandoci la possibilità di vivere nella giustizia e nella pace, nella benevolenza e nella compassione.
Siamo venuti nella notte a celebrare la tua nascita, Gesù, perché tu sei il Cristo, l’Inviato di Dio, venuto a cambiare la nostra storia. Tu condividi le nostre sofferenze, conosci le nostre miserie e ricolmi dei tuoi doni i poveri della terra.
Siamo venuti nella notte a celebrare la tua nascita, Gesù, perché tu sei il vero, l’autentico Signore, colui che viene nell’amore per consolare non per umiliare, per guarire non per giudicare, per liberare non per condannare.
PREGHIERA DELL’AURORA - All’inizio di questo giorno anche noi, come i pastori, vogliamo andare a Betlemme. È lì, Gesù, che tu ci dai appuntamento e ti fai incontrare non nella forza, ma nella fragilità, non nella ricchezza, ma nella povertà. È lì, Gesù, che tu ci disarmi e ci inviti a spogliarci di ogni sogno di potenza, di ogni volontà di dominio, di ogni orgoglio e superbia per accoglierti così come ti riveli in un bambino bisognoso di tutto che è il vero signore della storia.
All’inizio di questo giorno anche noi, come i pastori, vogliamo vedere il segno offerto a tutti coloro che si lasciano condurre dall’annuncio dell’angelo
e trovano te, bambino, adagiato nella mangiatoia.
E scoprono che la Parola ricevuta ha trovato puntuale riscontro, che la Promessa si è realizzata, che al di là delle apparenze Dio guida veramente la storia. Oggi, Gesù, è qui Betlemme: qui il luogo in cui tu, vivo e risorto, parli al nostro cuore e fai intendere la tua voce, qui la “casa del pane” in cui tu ti offri come cibo che dà forza.
PREGHIERA DEL GIORNO - Quel giorno con la tua nascita, Gesù, è cominciata un’epoca nuova nella storia tormentata di questo nostro mondo: è stato deposto un seme, fragile ma carico di vita, un lievito buono capace di trasformare il cuore degli uomini. Ecco perché siamo qui, figli di una storia nuova a cui tu hai dato inizio.
Quel giorno con la tua nascita, Gesù, la grazia e la verità di Dio, la sua tenerezza smisurata e la sua luce misericordiosa hanno posto stabilmente la loro dimora sulla terra. E a quanti ti hanno accolto è stato dato di percepire il segno di una Presenza che trasfigura la vita. Ecco perché siamo qui, figli avvolti da un amore che ha cambiato il corso degli eventi.
Quel giorno con la tua nascita, Gesù, a tutti è stata offerta una possibilità insperata, un’occasione unica: essere generati ad un’esistenza nuova, abitata dalla vita stessa di Dio, percorsa dalla fiducia, risvegliata dalla speranza.
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