martedì 6 dicembre 2011

308 - MARIA, UNA DEGNA DIMORA PER IL SUO FIGLIO - 08 Dicembre 2011 – Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria

(Genesi 3,9-15.20 Efesini 1,3-6.11-12 Luca 1,26-38)

La festa di oggi non cade casualmente in Avvento: essa dà consistenza al percorso appena cominciato e nello stesso tempo apre gli orizzonti perché si possa cogliere più chiaramente il disegno di Dio.
Il rapporto tra Dio e l’uomo nasce da un amore smisurato e gratuito che chiama all’esistenza e colloca in una condizione di armonia e di felicità. A questi doni, tuttavia, non corrisponde la fiducia e la fedeltà da parte degli uomini. Così essi scoprono la loro nudità e la loro vergogna. Dio, però, non smette di dialogare con loro. Anzi, fa addirittura intravedere la sconfitta del serpente che, attraverso l’inganno, ha condotto al peccato (1ªlettura).
Con la proposta, fatta a Maria, di diventare la madre del suo Figlio, Dio dimostra di non aver dimenticato le sue promesse (vangelo). Egli chiede alla giovane donna di Nazaret di fidarsi di lui, di lasciare che la sua vita sia trasformata dall’opera dello Spirito e trova in lei un ascolto disponibile e pronto, un terreno fecondo in cui la Parola eterna può prendere carne.
Proprio a partire da questo evento è possibile allora rileggere l’intera storia del cosmo. ‘In Cristo’, infatti, ogni cosa trova senso e il progetto di Dio appare in tutta la sua bellezza: la creazione e la redenzione, l’offerta di grazia che trasfigura in figli adottivi e in eredi dei beni eterni e chiama ogni uomo alla santità (2ª lettura).
È il percorso che ci fa compiere il lezionario per celebrare l’Immacolata Concezione di Maria, il dogma proclamato solennemente da papa Pio IX l’8 dicembre 1854. In effetti Maria diventa un’icona di quella storia santa a cui appartiene, storia tra Dio e gli uomini che trova il suo compimento in Cristo. È in vista della sua morte e risurrezione, infatti, che è stata sottratta, fin dal suo concepimento, al peccato originale, a quella fragilità che segna tutti i discendenti di Adamo.
PREGHIERA - Noi ci rivolgiamo a te, Maria, Vergine Immacolata, perché tu sei per noi un’icona di speranza. Ogni giorno sperimentiamo la realtà del male che ferisce e lacera e conosciamo da vicino la nostra debolezza e le nostre infedeltà. Per questo talvolta siamo tentati di pensare che il potere della cattiveria è ineluttabile.
Tu, donna della speranza, ci mostri com’è possibile accogliere con gioia il progetto di Dio. Tu ci indichi la strada della fedeltà assoluta, dell’adesione generosa, della trasparenza totale.
Noi ci rivolgiamo a te, Maria, Vergine Immacolata, perché tu sei per noi un’icona di grazia. Dio mantiene le sue promesse e conduce la storia per sentieri nuovi.
Oggetto del suo amore smisurato, tu hai potuto respirare la sua tenerezza e aprirti con gioia fiduciosa alla sua volontà e al suo disegno di salvezza.

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