Premessa - La solennità odierna trova le sue radici nella venerazionedell’Eucaristia tipica del sec. XII e successivi. Stabilita dopo le visioni mistiche di Giuliana di Liegi dal suo confessore divenuto papa Urbano IV, la festa si svilupperà dopo la pubblicazione delle Decretali (1317) e soprattutto per il suo legame con la processione, elemento popolare che vi si inserirà verso la fine del sec. XIII. Il Corpus Domini è una festa che si è sviluppata dalla pietà eucaristica medievale.
L’Eucaristia domenicale è forma della Chiesa. La comunione allo stesso pane spezzato e allo stesso calice dice che dobbiamo edificarci come corpo di Cristo; anzi, la comunione eucaristica invoca e realizza l’unità ecclesiale.
Il pasto comune, simbolo intenso. Mangiano insieme marito e moglie, i fratelli, gli amici, i colleghi di lavoro. Bevono allo stesso bicchiere solo i più intimi, si passano di mano in mano un boccone di pane solo i più vicini.
Il pane e il vino condivisi generano la comunità credente. La famiglia ecclesiale ritrova la sua unità e la edifica partecipando all’Eucaristia, lasciando che sia Cristo a unirci a lui e tra di noi. Anzi, nutrendoci dei segni sacramentali noi diventiamo il suo
corpo. Corpo vivente oggi, per la vita del mondo.
Costruire una comunità fraterna e ministeriale. Il pane e il vino che condividiamo costruiscono la nostra unità e ci spingono a diventare persone di comunione, a costruire la fraternità ecclesiale.
Potremmo chiudere la nostra riflessione sulla solennità del Corpo e del Sangue del Signore passando in rassegna le concrete situazioni di divisione che abbiamo creato o stiamo vivendo nella nostra famiglia e comunità parrocchiale. Stimoliamo i familiari ed gli amici a farsi carico dei pesi gli uni degli altri, certi che: «Per arrivare alla forza simbolica della “Cena del Signore” è indispensabile un itinerario di conversione spirituale e teologale, ossia di fede illuminata e sostenuta dallo Spirito di Dio: perché le esigenze di koinōnía non si scoprono per intuizione spontanea, ma per dono dello Spirito del Signore».
Preghiera - Padre, tu ci nutri con lo stesso pane e fai sedere alla stessa tavola i tuoi figli. Guarda alla tua Chiesa e rendila sorgente di fraternità e di pace, distruggi le sue divisioni, e vieni in nostro aiuto.
– Dio, nelle tue mani sono le speranze degli uomini e i diritti dei popoli. Guarda alla nostra nazione: dona giustizia e concordia tra i cittadini, onestà e saggezza ai governanti, e vieni in nostro aiuto.
– Dio, nella mensa che tu ci prepari, ci riconcili con te e tra noi e chiami gli uomini
alla alleanza con te. Guarda a quanti ignorano il vangelo, hanno smesso di cercarti e riempiono il vuoto lasciato dalla tua assenza con idoli vani, e vieni in nostro aiuto.
– Padre, il tuo Figlio ha dato tutta la sua vita nel pane spezzato e condiviso. Guarda alla disperazione degli affamati di questa terra, all’angoscia dei popoli in guerra, alla sofferenza dei malati, alla fragilità dei deboli, allo smarrimento dei profughi, e vieni in nostro aiuto.
– Dio, il tuo Figlio non cessa di nutrirci nel cammino della vita e sempre effonde lo Spirito di santità. Guarda a noi e alla nostra comunità, come siamo incapaci di percorrere vie di concordia e di vera comunione, come è sbiadita la nostra testimonianza evangelica, e vieni in nostro aiuto
L’Eucaristia domenicale è forma della Chiesa. La comunione allo stesso pane spezzato e allo stesso calice dice che dobbiamo edificarci come corpo di Cristo; anzi, la comunione eucaristica invoca e realizza l’unità ecclesiale.
Il pasto comune, simbolo intenso. Mangiano insieme marito e moglie, i fratelli, gli amici, i colleghi di lavoro. Bevono allo stesso bicchiere solo i più intimi, si passano di mano in mano un boccone di pane solo i più vicini.
Il pane e il vino condivisi generano la comunità credente. La famiglia ecclesiale ritrova la sua unità e la edifica partecipando all’Eucaristia, lasciando che sia Cristo a unirci a lui e tra di noi. Anzi, nutrendoci dei segni sacramentali noi diventiamo il suo
corpo. Corpo vivente oggi, per la vita del mondo.
Costruire una comunità fraterna e ministeriale. Il pane e il vino che condividiamo costruiscono la nostra unità e ci spingono a diventare persone di comunione, a costruire la fraternità ecclesiale.
Potremmo chiudere la nostra riflessione sulla solennità del Corpo e del Sangue del Signore passando in rassegna le concrete situazioni di divisione che abbiamo creato o stiamo vivendo nella nostra famiglia e comunità parrocchiale. Stimoliamo i familiari ed gli amici a farsi carico dei pesi gli uni degli altri, certi che: «Per arrivare alla forza simbolica della “Cena del Signore” è indispensabile un itinerario di conversione spirituale e teologale, ossia di fede illuminata e sostenuta dallo Spirito di Dio: perché le esigenze di koinōnía non si scoprono per intuizione spontanea, ma per dono dello Spirito del Signore».
Preghiera - Padre, tu ci nutri con lo stesso pane e fai sedere alla stessa tavola i tuoi figli. Guarda alla tua Chiesa e rendila sorgente di fraternità e di pace, distruggi le sue divisioni, e vieni in nostro aiuto.
– Dio, nelle tue mani sono le speranze degli uomini e i diritti dei popoli. Guarda alla nostra nazione: dona giustizia e concordia tra i cittadini, onestà e saggezza ai governanti, e vieni in nostro aiuto.
– Dio, nella mensa che tu ci prepari, ci riconcili con te e tra noi e chiami gli uomini
alla alleanza con te. Guarda a quanti ignorano il vangelo, hanno smesso di cercarti e riempiono il vuoto lasciato dalla tua assenza con idoli vani, e vieni in nostro aiuto.
– Padre, il tuo Figlio ha dato tutta la sua vita nel pane spezzato e condiviso. Guarda alla disperazione degli affamati di questa terra, all’angoscia dei popoli in guerra, alla sofferenza dei malati, alla fragilità dei deboli, allo smarrimento dei profughi, e vieni in nostro aiuto.
– Dio, il tuo Figlio non cessa di nutrirci nel cammino della vita e sempre effonde lo Spirito di santità. Guarda a noi e alla nostra comunità, come siamo incapaci di percorrere vie di concordia e di vera comunione, come è sbiadita la nostra testimonianza evangelica, e vieni in nostro aiuto
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