sabato 16 luglio 2011

254 - IL REGNO DI DIO NEL TEMPO DELLA CHIESA - 17 Luglio 2011 – Domenica XVIª Tempo Ordinario (Sapienza 12,13.16-19 Romani 8,26-27 Matteo 13,24-43)

Le letture di oggi ci parlano della pazienza di Dio: nonostante la presenza del male nella realtà umana Dio attende che il bene seminato porti il suo frutto. In questo senso, dunque, la parabola del grano che cresce insieme con la zizzania fa riflettere anche sulla nostra personale responsabilità. La pazienza di Dio è comunque fonte di fiducia.
La liturgia della Parola odierna ci invita ad abbandonare gli schemi di pensiero consueti per assumere i pensieri di Dio, che sovrastano i nostri come il cielo sovrasta la terra (cfr. Isaia 55,8s). Quante volte, vedendo il male restare impunito, ci siamo chiesti dov’è la giustizia di Dio! Quante volte il sorgere di assurde difficoltà nelle nostre iniziative meglio intenzionate ci ha fatto esclamare: “Fino a quando …?”! Ecco la Parola oggi ci mostra la pazienza di Dio e ci aiuta a comprendere meglio la realtà del suo Regno. Per noi è forte ciò che vince ogni opposizione, ciò che ha successo ed ha sicurezza. Per Dio la forza sta nell’amore; fino al punto che l’Onnipotente è, per così dire, ‘Onni-paziente’. Egli attende, ancora e sempre, il pentimento di ciascuno dei suoi figli: per questo la porta della casa paterna rimane aperta per tutti fino al giorno definitivo. Anzi Egli non si limita ad attendere, ci viene incontro facendosi debole con i deboli per condurre l’umanità verso la piena redenzione, verso la creazione nuova, verso il compimento del Regno.
Attraverso la croce di Cristo ed i gemiti dello Spirito Santo che abita in noi, il Padre Accompagna, sostiene, sollecita il pellegrinaggio dell’uomo nella storia. Il nemico che ci ostacolerà, ma non potrà impedire il disegno di Dio. Sta a noi, però, affrettarne la realizzazione. Come? Appunto facendo nostro, nelle situazioni concrete, il modo di agire divino; sospendiamo perciò ogni giudizio inesorabile di condanna, ogni zelo intempestivo di sradicare il male con la forza. Impariamo piuttosto a cogliere nelle realtà più umili ed insignificanti le grandi occasioni di carità che ci sono offerte. Allora il tempo degli uomini sarà tutto lievitato dall’amore di Dio; allora il Regno dei cieli crescerà a dismisura nella nostra storia; allora il gemito dello Spirito Santo diverrà canto di lode prorompente da ogni creatura.
Preghiera - Abbiamo fretta, Gesù, una fretta dannata: fretta di separare, di dividere,
fretta di giudicare, di condannare, fretta di dichiarare da che parte sta il bene e da che parte sta il male.
Abbiamo risposte nette per ogni tipo di problema e soprattutto smerciamo le nostre presunte sicurezze come un’applicazione fedele della tua volontà, della tua parola. Fa uno strano effetto oggi la nostra fretta abituale di fronte alla pazienza di Dio, alla sua misericordia, alla sua ritrosia ad accettare la proposta di eliminare subito la zizzania, separandola dal buon grano.
Non è senz’altro incertezza la sua e neppure acquiescenza alle opere del male. È piuttosto l’atteggiamento di chi ha fiducia nella forza del bene, anche se questo appare terribilmente fragile, come un granello di senape sepolto nella terra, come un po’ di lievito disperso nella pasta. Donaci, Gesù, lo stesso sguardo benevolo e saggio del Padre tuo e donaci la sua pazienza, colma d’amore.

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