Il Regno di Dio, inteso come la relazione profonda che Dio stabilisce con noi e che trasforma la nostra esistenza, è il tesoro più prezioso che possiamo scoprire, la perla che vale la più accurata ricerca. Una religiosità puramente esteriore o ipocrita ne svuota radicalmente il significato. Più che mai abbiamo bisogno di interiorità seria.
Ma quali sono considerati i veri tesori nella vita di una persona? Forse la salute, il lavoro, la famiglia, una vita tranquilla senza grandi turbamenti?Forse è un luogo comune, però è diffuso nella mentalità; frasi come: «Quando c’è la salute c’è tutto», indicano valori ritenuti importanti se non addirittura essenziali. Il vangelo cammina in altra direzione quando individua il tesoro più grande nel regno di Dio accolto nella vita. Si dovrebbe allora dire che chi invoca presso Dio, per esempio, la salute come il dono più importante, non ha centrato il cuore del messaggio evangelico? Sembra proprio di sì, se prendiamo sul serio le letture bibliche di oggi e il primato valoriale/esistenziale che propongono: per la prima lettura non esiste nulla di più grande che la sapienza; per la seconda è il disegno di Dio che si concretizza nella chiamata; per il vangelo è il regno di Dio.
Dovremmo fare tutti un serio esame di coscienza e verificare che cosa conti davvero nella nostra vita: qual è il bene che riteniamo veramente il più grande? che cosa è veramente essenziale nella nostra vita? di che cosa non potremmo fare a meno? che cosa domandiamo al Signore? forse talvolta le logiche umane sono anteposte alla sapienza che viene da Dio, alla sua chiamata, al suo Regno? Urge un vero impegno per accogliere e attuare il regno di Dio, per cui è necessario investire ogni energia.
La passione per il Regno abbraccia diverse situazioni di vita.
Il vangelo precisa le differenze tra i protagonisti delle prime due parabole: l’uomo che trova il tesoro nel campo è probabilmente un bracciante agricolo, certamente povero; invece l’altro è un mercante di perle preziose, un uomo ricco, proprietario di negozi di gioielli. Questa diversità dice che il cammino verso il regno di Dio è differenziato e si adatta a persone diverse; ciò che le accomuna è che, una volta trovato ciò che è prezioso, investono tutte le loro sostanze per entrarne in possesso. Sono diversi i cammini per il Regno, diverse le strade che conducono al Cristo, come diverse sono le situazioni in cui ci si può trovare o da cui si può partire, ma questo percorso è possibile per tutti, nessuno ne è escluso.
La conclusione delle parabole parla dello scriba discepolo di Gesù che è come «un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». L’evangelista intende mostrare come «la novità del messaggio di Gesù venga cercata fino dai suoi anticipi, abbozzati dall’Antico Testamento ». È la novità perenne del vangelo del Regno, valido per tutti i tempi, per cui la fede di ieri è giovane anche oggi e ha qualcosa da dire anche all’uomo contemporaneo. Ci sono cose nuove e cose antiche, ma il tesoro e la perla preziosa soddisfano la sete di verità e di realizzazione che alberga nel cuore dell’uomo d’oggi, come nel cuore dell’uomo di ogni tempo.
Preghiera - Ci sono momenti decisivi in cui si gioca tutta la nostra esistenza: è allora che bisogna essere pronti a perdere ogni cosa pur di assicurarsi ciò che conta veramente, la nostra partecipazione alla tua pienezza, al tuo Regno.
Nessun rimpianto, in quel frangente, per quello che si lascia, per quello che si deve necessariamente abbandonare, ma piuttosto la gioia di entrare in una condizione nuova, al di là di ogni nostro sogno e desiderio.
Ecco perché, Gesù, quello che appare come un gesto sconsiderato è invece segno di grande saggezza. Che importa se occorre vendere tutti i propri averi pur di garantirsi
il possesso di quel campo? In esso c’è un tesoro inestimabile! Che importa se si è obbligati a disfarsi di ogni proprietà pur di arrivare ad avere quella perla di valore smisurato? La sua bellezza e il suo valore ci ricompensa di tutto quello che si è sacrificato! Pur di entrare nel tuo Regno, Gesù, pur di condividere la tua gioia, io sono pronto a disfarmi di ogni cosa.
Ma quali sono considerati i veri tesori nella vita di una persona? Forse la salute, il lavoro, la famiglia, una vita tranquilla senza grandi turbamenti?Forse è un luogo comune, però è diffuso nella mentalità; frasi come: «Quando c’è la salute c’è tutto», indicano valori ritenuti importanti se non addirittura essenziali. Il vangelo cammina in altra direzione quando individua il tesoro più grande nel regno di Dio accolto nella vita. Si dovrebbe allora dire che chi invoca presso Dio, per esempio, la salute come il dono più importante, non ha centrato il cuore del messaggio evangelico? Sembra proprio di sì, se prendiamo sul serio le letture bibliche di oggi e il primato valoriale/esistenziale che propongono: per la prima lettura non esiste nulla di più grande che la sapienza; per la seconda è il disegno di Dio che si concretizza nella chiamata; per il vangelo è il regno di Dio.
Dovremmo fare tutti un serio esame di coscienza e verificare che cosa conti davvero nella nostra vita: qual è il bene che riteniamo veramente il più grande? che cosa è veramente essenziale nella nostra vita? di che cosa non potremmo fare a meno? che cosa domandiamo al Signore? forse talvolta le logiche umane sono anteposte alla sapienza che viene da Dio, alla sua chiamata, al suo Regno? Urge un vero impegno per accogliere e attuare il regno di Dio, per cui è necessario investire ogni energia.
La passione per il Regno abbraccia diverse situazioni di vita.
Il vangelo precisa le differenze tra i protagonisti delle prime due parabole: l’uomo che trova il tesoro nel campo è probabilmente un bracciante agricolo, certamente povero; invece l’altro è un mercante di perle preziose, un uomo ricco, proprietario di negozi di gioielli. Questa diversità dice che il cammino verso il regno di Dio è differenziato e si adatta a persone diverse; ciò che le accomuna è che, una volta trovato ciò che è prezioso, investono tutte le loro sostanze per entrarne in possesso. Sono diversi i cammini per il Regno, diverse le strade che conducono al Cristo, come diverse sono le situazioni in cui ci si può trovare o da cui si può partire, ma questo percorso è possibile per tutti, nessuno ne è escluso.
La conclusione delle parabole parla dello scriba discepolo di Gesù che è come «un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». L’evangelista intende mostrare come «la novità del messaggio di Gesù venga cercata fino dai suoi anticipi, abbozzati dall’Antico Testamento ». È la novità perenne del vangelo del Regno, valido per tutti i tempi, per cui la fede di ieri è giovane anche oggi e ha qualcosa da dire anche all’uomo contemporaneo. Ci sono cose nuove e cose antiche, ma il tesoro e la perla preziosa soddisfano la sete di verità e di realizzazione che alberga nel cuore dell’uomo d’oggi, come nel cuore dell’uomo di ogni tempo.
Preghiera - Ci sono momenti decisivi in cui si gioca tutta la nostra esistenza: è allora che bisogna essere pronti a perdere ogni cosa pur di assicurarsi ciò che conta veramente, la nostra partecipazione alla tua pienezza, al tuo Regno.
Nessun rimpianto, in quel frangente, per quello che si lascia, per quello che si deve necessariamente abbandonare, ma piuttosto la gioia di entrare in una condizione nuova, al di là di ogni nostro sogno e desiderio.
Ecco perché, Gesù, quello che appare come un gesto sconsiderato è invece segno di grande saggezza. Che importa se occorre vendere tutti i propri averi pur di garantirsi
il possesso di quel campo? In esso c’è un tesoro inestimabile! Che importa se si è obbligati a disfarsi di ogni proprietà pur di arrivare ad avere quella perla di valore smisurato? La sua bellezza e il suo valore ci ricompensa di tutto quello che si è sacrificato! Pur di entrare nel tuo Regno, Gesù, pur di condividere la tua gioia, io sono pronto a disfarmi di ogni cosa.
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