mercoledì 20 ottobre 2010

78 - DUE UOMINI Alla scuola della sapienza … impariamo a crescere in famiglia

Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale. Ad un uomo è stato permesso di sedere nel suo letto per un'ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo. Il suo letto era vicino all'unica finestra della stanza L'altro uomo doveva passare tutto il suo tempo disteso sulla schiena.
Gli uomini parlavano per ore e ore. Parlavano delle loro mogli, delle famiglie, delle loro case, dei loro posti di lavoro, della loro partecipazione al servizio militare, di dove erano stati in vacanza … Ogni pomeriggio, quando l'uomo nel letto vicino alla finestra poteva sedersi, passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.
L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le attività ed i colori del mondo esterno.
La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Anatre e cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo. Giovani innamorati camminavano mano nella mano tra fiori di ogni colore. C'era anche una bella vista sulla città che si vedeva in lontananza.
Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l'uomo dall'altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.
In un caldo pomeriggio, l'uomo della finestra descrisse una parata che stava passando. Sebbene l'altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla con gli occhi della sua mente così come l'uomo dalla finestra gliela descriveva a parole.
Giorni, settimane e mesi intanto passavano.
Una mattina, l'infermiera di giorno, arrivata per portare l'acqua per il bagno trovò il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno. Era triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo.
Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo chiese se poteva essere spostato vicino alla finestra. L'infermiera fu felice di fare il cambio e, dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.
Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per dare il suo primo sguardo al mondo reale che gli era stato descritto dall’amico. Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra accanto al letto. Essa si affacciava su un muro bianco.
L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose da quella finestra.
L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro. E aggiunse: “Forse voleva solo incoraggiarti'”
Vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, nonostante la nostra situazione.
Dolore condiviso è la metà della pena, ma la felicità condivisa si raddoppia.
Se vuoi sentirti ricco conta tutte le cose che hai e che il denaro non può comprare.
“Oggi” è un dono sempre nuovo, è per questo che si chiama “presente”.

Se si vuole bene in famiglia bisogna imparare a vivere, a guardare, a sentire, a gustare, a sognare … con il cuore dell’altro/a. Qualche volta bisogna chiudere gli occhi e lasciarsi guidare dall’amore dell’altro/a. Ricordiamoci: “Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

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