martedì 12 ottobre 2010

70 - UNA SETTIMANA SU LA BELLEZZA DELLA COPPIA

Secondo giorno: La creazione dell’uomo e della donna

Dio disse: “Facciamo l’umano a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. E Dio creò l’umano a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra”....Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. (Genesi 1,26-31)

Siamo al sesto giorno della creazione. Dio sta per chiamare all’esistenza qualcuno di speciale; per questo comunica alla corte celeste la sua decisione regale (“Facciamo…”). Egli vuole creare un essere che sia a sua immagine e somiglianza. L’immagine (selem), nel linguaggio biblico, è l’effige posta ai confini di un regno o in luoghi strategici, per segnalare chi ne era il signore. L’uomo e la donna creati ad immagine di Dio, sono perciò la visibilità, di fronte al mondo, della sua regalità, al punto che la sua regalità si esprime nelle relazioni costitutive della famiglia umana e nell’assunzione di responsabilità verso di esse.
Una prima relazione è quella uomo-donna, che diventa poi una chiamata alla fecondità, alla generazione. Ma anche il rapporto con il mondo deve essere segnato da questa responsabilità come esprime bene quel verbo ‘dominare’, che fa parte della terminologia regale per indicare il governo di una comunità, di un regno.
L’altra relazione costitutiva è quella che la creatura umana intrattiene con il suo Creatore. In questo caso la responsabilità è quella dell’ascolto; infatti la prima cosa che Dio fa, dopo aver creato la coppia umana, è parlare loro. E’ chiaro che dall’altra parte deve stare l’ascolto di questa parola che è insieme benedizione e comando.
Infine c’è una parola stupenda sulla prima coppia: “Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona”. Non è tanto qui un apprezzamento etico, ma uno sguardo compiaciuto di contemplazione da parte di Dio stesso sul mistero che egli ha posto sull’uomo e sulla donna nella loro vita insieme.
La relazione di coppia è rivelazione e partecipazione alla vita di Dio. L’uomo e la donna sono creati l’uno per l’altro e insieme, nella loro reciproca corrispondenza, sono immagine di Dio. In questo modo il rapporto uomo-donna rispecchia nella maniera più chiara, quel Dio che, nella sua essenza, è amore ed è – all’interno di se stesso – relazione.

Immagine: nel mondo antico l’immagine non è la rappresentazione di un oggetto, quasi a tener luogo dello stesso, ma è un’irradiazione, una manifestazione visibile dell’essenza della cosa stessa. Non l’opera d’arte, ma la cosa stessa nel suo splendore, nel suo valore, è immagine sensibile della sua realtà intima. Dio dona alla coppia di essere Sua immagine…è un dono da accogliere, da custodire, da contemplare, da amare per il quale non abbiamo mai ringraziato abbastanza insieme il nostro Signore.

Somiglianza: perché l’immagine risplenda in tutta la sua bellezza e fragranza dobbiamo conseguire una certa somiglianza con l’immagine perfetta del Dio invisibile che è il Figlio Gesù: fare proprie le Sue scelte, entrare nei Suoi pensieri. Come coppia dobbiamo imitare la santità di Dio nei più piccoli gesti della vita quotidiana. Questo impegno, che è grazia, ci fa essere ‘icona’ del nostro Creatore.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.