lunedì 13 settembre 2010

54 - Una settimana con il capolavoro Figlio prodigo di Rembrandt


Lunedì: Le mani della misericordia

Al centro del quadro ci sono le mani del padre. Esse sono molto diverse tra loro. La mano sinistra, posata sulla schiena del figlio, è forte e muscolosa. Le dita sono aperte e coprono gran parte della spalla destra del figlio prodigo. Possiamo intuire una certa pressione, specialmente del pollice. Quella mano sembra non soltanto toccare, ma anche, con la sua forza, sorreggere. Anche se la mano sinistra del padre si posa sul figlio con una certa delicatezza, è una mano che stringe con energia.
Come è diversa la mano destra! Essa non sorregge né afferra: E’ una mano raffinata, delicata e molto tenera. Le dita sono ravvicinate e hanno un aspetto elegante. La mano è posata dolcemente sulla spalla del figlio. Vuole accarezzare, calmare,offrire conforto e consolazione. E’ una mano di madre.
Appena mi sono reso conto della differenza tra le due mani del padre, mi si è dischiuso un nuovo mondo di significati. Il padre non è semplicemente un padre ma anche una madre. Lui sorregge, lei accarezza. Lui rafforza e lei consola. E’ dunque Dio, nel quale sono pienamente presenti l’esser-padre e l’esser-madre, la paternità e la maternità.
La mano femminile e carezzevole del padre è in corrispondenza con il piede nudo e ferito del figlio, mentre la forte mano maschile è in corrispondenza con il piede che calza il sandalo. Una mano protegge la parte vulnerabile del figlio, mentre l’altra rinvigorisce la sua forza ed il suo desiderio di migliorare la propria vita.

(Questa e le seguenti riflessioni sono tolte dal libro di Henri J.M. Nouwen L’abbraccio benedicente - Editrice Queriniana)

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.