lunedì 8 ottobre 2012

438 - NON È BENE CHE L’UOMO SIA SOLO

Una settimana di riflessione sul Matrimonio

Quarto giorno

Il racconto poetico della Genesi, vuole dare ragione del disegno originario di Dio sul rapporto tra l’uomo e la donna. Con un linguaggio simbolico immediato, l’autore sacro ci narra la creazione dell’uomo e della donna dal quale emergono interessanti tratti per comprendere il disegno di Dio. Alla creazione dell’uomo segue una constatazione: «Non è bene che l’uomo sia solo»: l’uomo ha da poco ricevuto il soffio vitale, ma per vivere ha bisogno di entrare in relazione con un aiuto che gli sia simile. Simile e al tempo stesso complementare: la donna è ‘aiuto’ all’uomo non nel senso che ne è serva o schiava, come in molte epoche storiche e ancora oggi in alcune culture si verifica, è di aiuto perché è complementare all’uomo, arriva dove l’uomo da solo non può arrivare.

L’uomo per vivere ha bisogno di questa complementarità: questa relazione è infatti il cuore della vita e della sua trasmissione. L’immagine della costola dell’uomo dalla quale viene plasmata la donna vuole proprio sottolineare questa realtà: la donna con l’uomo condivide in tutto la stessa natura di essere umano creato da Dio e partecipe del suo stesso soffio vitale. Proprio per questo l’uomo e la donna sono destinati ad attrarsi a vicenda: «Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne». Per questo l’uomo lascerà la sua famiglia di origine e si unirà alla donna come un’unica carne. In poche essenziali parole è stato così tratteggiato il disegno di Dio iscritto nel cuore della creazione. Il disegno del rapporto tra uomo e donna, segnato dall’amore che reciprocamente attrae i due. Non si tratta quindi solo di un istinto o di una passione che può esserci o meno o che può essere indirizzata verso altro, l’amore tra l’uomo e la donna affonda le sue radici nella natura stessa dell’essere umano e in ultima istanza nel progetto di Dio creatore.

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