domenica 9 gennaio 2011

130 - FESTA DEL BATTESIMO DEL SIGNORE - 9 GENNAIO 2011

LA PAROLA DOMENICALE LETTA IN FAMIGLIA
Da cristiani nel mondo
(Isaia 42,1-4.6-7 Atti 10,34-38 Matteo 3,13-17)

Si conclude il tempo liturgico del Natale, nel quale il tema del diventare figli di Dio grazie alla venuta del Figlio Unigenito nella nostra umanità costituisce un elemento dominante. Egli si è fatto solidale con noi perché potessimo diventare figli di Dio. Dio è nato perché noi potessimo rinascere.
Si noti la sobrietà del Vangelo, che non fa la cronaca della crescita di Gesù, non indugia alla curiosità morbosa del lettore o a considerazioni psicologiche o pedagogiche sull’adolescenza e la giovinezza. Dal Bambino adorato dai Magi si passa al battesimo al Giordano. La buona notizia consiste nel credere in Gesù Salvatore, sul quale è sceso lo spirito Santo facendo di Lui una persona unica e particolare, con una missione straordinaria affidataGli da Dio: salvare il mondo con la sua croce, fonte di speranza e di vita nuova.
Il battesimo di Gesù, anche se diverso dal nostro in quanto Gesù è da sempre Figlio di Dio mentre noi diventiamo figli di Dio proprio nel Battesimo, ci porta a pensare al nostro battesimo che apre necessariamente alla Cresima e alla Eucaristia, i Sacramenti che formano la “persona cristiana”, incorporandola a Cristo e alla Chiesa. Anche se è un segno di stima per la proposta educativa cristiana, oggi non basta più che i genitori avviino per tradizione i figli alla fede, vivendo attualmente in un contesto che tenta di costruire una civiltà come se Dio non ci fosse. Occorre una formazione e una continuità, a livello intellettuale (la fede è un modo di valutare la realtà) e nel confronto tra fede, sacramenti e la vita (le durezze e le opportunità del quotidiano rimandano al Credo). Per i giovani/adulti va ritrovata l’etica. La mentalità corrente tende ad una certa arrendevolezza rispetto al peccato. “Ha mentito, ha rubato: è umano”, si dice. E’ errato: umano è essere buono, generoso, amante della giustizia … L’aiuto di Cristo fa uscire dall’oscurità della natura umana e trasforma il mondo, orientandolo verso Dio. Per vivere realmente il battesimo, c’è bisogno dei sacramenti dell’eucaristia, specie quella festiva, e della riconciliazione.
I tre punti cardini che permettono al cristiano di apprezzare ciò che di vero c’è nella realtà sono: la creaturalità dell’uomo (l’immagine di Dio precede ogni altra differenza), l’incarnazione di Cristo (unito misteriosamente a ogni persona), lo Spirito Santo (con libertà fa germogliare la verità ed il bene).Il cristiano è un cittadino che esprime e propone per intero la sua visione di “vita buona”, che è personale, famigliare e sociale, in competizione dialogica con le altre; altrimenti si impoverirebbe la società. Nell’odierno meticciato di civiltà, di cambiamento radicale della democrazia e della società civile, non si può ragionare su un’immagine vecchia dell’idea e della pratica della “laicità”. Per il cristianesimo, identità e differenze sono concepibili sempre e solo in relazione. E’ superato un puro schema dialettico del rapporto Stato-Chiesa e delle categorie identitarie e integrazioniste, oggi insufficienti. Va ritrovata, ad esempio, la stima della verità, bontà e bellezza, da qualunque parte provenga.

La festa del Battesimo
Dobbiamo incominciare a fare la festa del battesimo nostro e dei nostri famigliari. Quindi, se non ce la ricordiamo, dobbiamo andare alla ricerca della data del nostro battesimo e quella dei nostri famigliari. Se poi siamo stati padrino o madrina di qualche persona … nell’anniversario del loro battesimo dobbiamo preparare loro la festa. Questa è l’unica occasione in cui diamo senso al nostro essere stati padrino o madrina e questa è anche l’occasione buona per fare al nostro figlioccio o figlioccia un bel regalo. Attraverso la festa del battesimo possiamo educare alla fede e possiamo far scoprire l’importanza di questo evento nella vita di una persona!

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