Primo giorno: Essere l’Amato
Nel corso di quest’ultimo anno, la parola speciale, che io cercavo, si è fatta lentamente strada dal profondo del mio cuore. La parola è “Amato”. Sono sicuro che questa parola mi è stata data per amore di molte persone. Come cristiano, ho scoperto per la prima volta questa parola nella storia del battesimo di Gesù di Nazareth. Non appena Gesù uscì dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E sentì una voce dal cielo. “Tu sei mio Figlio, l’Amato, in te mi sono compiaciuto”.
Il piu’ grande dono che la mia amicizia possa farti è il dono di riconoscere il tuo stato di “essere amato”. Posso farti questo dono solo per quanto l’ho preteso per me stesso. Non è questa l’amicizia: darci l’uno all’altro il dono del nostro “essere amati”? Sì, è questa voce, la voce che parla dall’alto e da dentro i nostri cuori, che sussurra dolcemente o dichiara con forza: “Tu sei il mio Amato, in te mi sono compiaciuto”. Non è certamente facile ascoltare quella voce in un mondo pieno di altre voci che gridano: “Tu non sei buono, sei brutto; sei indegno; sei da disprezzare, non sei nessuno – e non puoi dimostrare il contrario”. Queste voci negative sono così forti e così insistenti che è facile credere loro. Questa è la grande trappola. E’ la trappola del rifiuto di noi stessi.
Il rifiuto di se stessi è il più grande nemico della vita spirituale perché contraddice la voce sacra che ci chiama gli “Amati”. Essere l’Amato esprime la verità centrale della nostra esistenza.
Quella voce è sempre stata lì, ma a quanto pare, io desideravo di più ascoltare le altre voci, voci forti, che dicevano: “Dimostra che sei degno di qualcosa; fai qualcosa di significativo, spettacolare o potente, e allora potrai guadagnare l’amore che desideri”. Nel frattempo, la voce dolce e gentile che parla nel silenzio e nella solitudine del mio cuore rimaneva inascoltata o, perlomeno, non era convincente.
(Le riflessioni sono tolte dal libro SENTIRSI AMATI di Henri J.M. Nouwen – Editrice Queriniana)
Nel corso di quest’ultimo anno, la parola speciale, che io cercavo, si è fatta lentamente strada dal profondo del mio cuore. La parola è “Amato”. Sono sicuro che questa parola mi è stata data per amore di molte persone. Come cristiano, ho scoperto per la prima volta questa parola nella storia del battesimo di Gesù di Nazareth. Non appena Gesù uscì dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E sentì una voce dal cielo. “Tu sei mio Figlio, l’Amato, in te mi sono compiaciuto”.
Il piu’ grande dono che la mia amicizia possa farti è il dono di riconoscere il tuo stato di “essere amato”. Posso farti questo dono solo per quanto l’ho preteso per me stesso. Non è questa l’amicizia: darci l’uno all’altro il dono del nostro “essere amati”? Sì, è questa voce, la voce che parla dall’alto e da dentro i nostri cuori, che sussurra dolcemente o dichiara con forza: “Tu sei il mio Amato, in te mi sono compiaciuto”. Non è certamente facile ascoltare quella voce in un mondo pieno di altre voci che gridano: “Tu non sei buono, sei brutto; sei indegno; sei da disprezzare, non sei nessuno – e non puoi dimostrare il contrario”. Queste voci negative sono così forti e così insistenti che è facile credere loro. Questa è la grande trappola. E’ la trappola del rifiuto di noi stessi.
Il rifiuto di se stessi è il più grande nemico della vita spirituale perché contraddice la voce sacra che ci chiama gli “Amati”. Essere l’Amato esprime la verità centrale della nostra esistenza.
Quella voce è sempre stata lì, ma a quanto pare, io desideravo di più ascoltare le altre voci, voci forti, che dicevano: “Dimostra che sei degno di qualcosa; fai qualcosa di significativo, spettacolare o potente, e allora potrai guadagnare l’amore che desideri”. Nel frattempo, la voce dolce e gentile che parla nel silenzio e nella solitudine del mio cuore rimaneva inascoltata o, perlomeno, non era convincente.
(Le riflessioni sono tolte dal libro SENTIRSI AMATI di Henri J.M. Nouwen – Editrice Queriniana)
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