(Numeri 6,22-27
Galati 4,4-7 Luca 2,16-21 )
BUON ANNO BUON ANNO
BUON ANNO BUON ANNO BUON
“Cosi benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il
Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti
faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”. Cosi
porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò”.
Questa lettura
dal libro dei Numeri ci ricorda che il mondo e la vita sono sempre sotto il
segno della benedizione.
Che cosa
significa, in effetti, ricevere una benedizione? Come ci ha ricordato il
biblista, «ogni qualvolta riceve una benedizione, l’uomo viene ricondotto
dentro una storia buona, fatta di fedeltà ad un rapporto di alleanza, che lo
mantiene unito a Dio e custodito dal suo amore». Così il sacerdote che pronuncia
il nome di Dio sul popolo e compie un solenne gesto di benedizione, non usa la
sua potenza a fini magici, ma piuttosto «veicola e trasmette l’abbraccio del
Padre verso i suoi figli e mima la bellezza del nome di Dio sul corpo
benedetto».
Nessuno può dirci
cosa dovremo affrontare nell’anno che ci sta davanti e noi non siamo in grado
di prevedere neppure quanto si trova dietro l’angolo. Ciò che conta, però, è
che il bene più grande nasce in Dio e che trova in lui il suo compimento.
Uniti a Dio,
troveremo la luce per capire quanto ci sta accadendo, la saggezza che orienta
le decisioni giuste, la forza di metterle in pratica. Uniti a Dio, avvertiremo
di non essere in balia di forze occulte: è Dio che guida la storia ed i segni
per sperare non mancano. Gesù ha annunciato ed inaugurato un mondo nuovo. Le
fatiche, le sofferenze del tempo presente sono simili ai dolori del parto:
preludono ad una nuova vita. In ogni caso siamo custoditi dall’amore di Dio.
Egli ci porta nel suo cuore e quindi nulla ci potrà strappare da lui.
La benedizione di
Dio assume un volto e un corpo in Gesù. In lui, nel suo nome («Dio salva»), il
piano di salvezza non è più solamente un programma, ma un’esperienza concreta,
una piena manifestazione. A coloro che credono nel Figlio di Dio fatto uomo
viene donata la pienezza della pace, cioè una salvezza che raggiunge
ogni ambito della
vita umana. Non è solo assenza di guerra, ma guarigione, forza, sostegno. Non
si tratta, così, di un sogno, di un’illusione, ma di una realtà consolante. Il
corso della storia ne è segnato una volta per tutte e ogni tornante –
costituito da un nuovo anno – non deve farci perdere di vista il senso, la
destinazione del nostro cammino.
A questo
proposito è importante apprendere gli stessi atteggiamenti di Maria. Essa appare
come la «custode della benedizione», colei che ‘conserva’ e ‘confronta’ ogni
avvenimento e ogni parola, alla ricerca del vero senso di quanto è accaduto.
PREGHIERA
Anche
noi, in questo primo giorno di un nuovo anno civile, siamo invitati a metterci in
cammino, proprio come i pastori, e a rompere ogni indugio.
Vinciamo, dunque,
ogni resistenza, ogni atteggiamento di pigrizia e la paura della fatica che ci
incollano alla nostra poltrona, al cantuccio sicuro che ci siamo costruiti. E
affrontiamo con fiducia l’itinerario che ci sta davanti: è il Signore a
tracciare la strada, è lui a fornirci le indicazioni giuste per farsi trovare.
Quando lo avremo
incontrato tutto diventerà diverso: acquisterà un significato nuovo questa nostra
esistenza e ci confronteremo senza timori anche con i tempi bui, con le zone
oscure, con le prove che ci attendono.
Ma facciamo
nostro anche l’atteggiamento di Maria: custodiamo gelosamente nel nostro cuore
ogni parola e ogni gesto, ogni frammento che Dio ci offre per rischiarare il
sentiero e donarci forza e sicurezza. Non disperdiamo la grazia della sua
presenza, i doni del suo amore.
BUON ANNO BUON ANNO
BUON ANNO BUON
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