sabato 8 dicembre 2012

452 - IL SÌ DI DIO … IL SÌ DI MARIA - 08 Dicembre 2012 – Immacolata Concezione di Maria

(Genesi 3,9-15.20  Efesini 1,3-6.11-12  Luca 1,26-38)
Ci siamo mai chiesti perché, ad ogni Avvento, noi siamo invi­tati a compiere questa sosta festiva, celebrando l’Immacolata Concezione di Maria? Io credo che non si tratti di una proposta casuale. Nel bel mezzo di quell’avventura che è l’Avvento, a di­stanza di due settimane dal Natale, la Chiesa vuole ridestare la nostra speranza proponendoci quest’icona di grazia. C’è una buona notizia, che trasforma l’ombra del peccato in una proiezione di luce e apre alla speranza. L’uomo, segnato dal peccato, non è abbandonato a se stesso: Dio si impegna, in prima persona, a sconfiggere il male. Le parole del credente costituiscono un inno di gioia che celebra il trion­fo dell’amore e della fedeltà di Dio, che non si lascia disarmare dall’ingratitudine dell’uomo.
La promessa antica si compie in Maria. L’ombra di Dio la ri­copre e la avvolge. Nulla è lasciato al caso. Dio l’ha preparata e custodita per annunciarle che sarà la Madre del Messia. Intro­dotta nei piani di Dio, la Vergine accetta che la sua vita sia tra­sformata dall’azione dello Spirito. Ogni credente sperimenta un’esistenza nuova: la grazia e la santità di Dio trasfigurano le sue scelte e i suoi comportamenti. Nulla è più come prima.
Il Signore ha compiuto meraviglie: la verità di fede proposta all’intera Chiesa è così ufficialmente proclamata e riconosciuta: «La beatissima Vergine Maria dal primo istante del suo concepimento fu preservata immune da qualsiasi macchia di peccato originale per grazia e privilegio singolare di Dio onnipotente e in considerazione dei meriti di Gesù Cristo salvatore del genere umano».
Nel percorso dell’Avvento la solennità dell’Immacolata Con­cezione non segna un’interruzione, una sorta di diversivo. Al contrario: Maria è un’icona vivente della fede, è la discepola che accoglie l’annuncio di gioia che cambia la sua vita, è colei che ascolta con disponibilità e offre una risposta che impegna tutta la sua esistenza.
A partire da quel momento essa non le appartiene più. Non è un capitale da investire per la propria riuscita, ma un dono messo nelle mani di Dio perché egli ne disponga secondo la sua volontà. Non è un bene destinato alla propria felicità, ma ad un progetto più grande che comporta la salvezza di tutti gli uomini. È questa l’obbedienza della fede. Nasce dall’ascolto, ma si compie nel «fare la volontà di Dio», nella semplicità e nell’u­miltà. Maria è icona del credente E del discepolo. L’espe­rienza della fede è quel ‘sì’ che Dio si attende da ognuno di noi. Ed è lo slancio del credente che si mette nelle mani del suo Dio.
PREGHIERA
Tu l’hai preparata, o Dio, a diventare la madre del tuo Figlio e l’hai sottratta al potere di quel peccato d’origine a cui siamo strappati per la morte e risurrezione del tuo Figlio.
In lei, Maria, tu ci manifesti la forza e la determinazione del tuo amore: perché tu non hai lasciato nulla al caso, pur di realizzare il tuo disegno di salvezza. In lei, Maria, tu ci riveli cosa accade quando la tua grazia non trova resistenza e viene pienamente assecondata dalla libera volontà di una creatura. In lei, Maria, tu ci sorprendi con la sua disponibilità e la sua fiducia a tutta prova, perché mette la sua vita nelle tue mani, senza chiedere di poter capire fino in fondo le conseguenze della sua scelta.
Attraverso di lei, Maria, tu ci doni Gesù, il tuo stesso Figlio, venuto a prendere la carne di un uomo per condividere in tutto la nostra esistenza, fuorché nel peccato. Attraverso di lei, Maria, tu realizzi le antiche promesse e dimostri di essere tenacemente attaccato alle tue creature, per le quali prepari un avvenire di gioia. Con lei, Maria, l’Immacolata, tu ridesti la nostra speranza e apri i nostri cuori alle meraviglie del tuo Spirito.

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