(Isaia 60,1-6 Efesini 3,2-6 Matteo 2,1-12)
Benedetta storia dei Magi, che incanta i bambini e conduce i grandi a ripercorrere il loro itinerario di fede e a ringraziare Dio di quest’avventura che cambia la vita. A guardarci dentro, con attenzione e con cuore vigilante, emergono tutti i presupposti di una ricerca autentica.
CERCATORI DI DIO - Ci voleva costanza per sottrarre ore al sonno e al riposo e continuare a scrutare i cieli nella notte, per cogliere ogni traccia di luce. Ma la loro fatica ed i loro sacrifici sono stati ricompensati quando è apparsa quella stella, così diversa da tante altre. Per questo, nel silenzio non possono fare a meno di aver inteso i battiti dei loro cuori.
Ci voleva coraggio per abbandonare una vita tranquilla ed agiata, la propria terra e la propria gente. Ci voleva audacia per partire, per mettersi in viaggio, senza neppure una meta precisa, un obiettivo sicuro, mossi solo dal desiderio di comprendere quell’appello scritto nella volta del firmamento.
Ci voleva determinazione per andare avanti, per macinare chilometri e chilometri, accettando la polvere e la stanchezza di ogni giorno, i miraggi e le illusioni di un percorso accidentato, lasciandosi guidare solo da quella stella…
Ci voleva umiltà per rivolgersi alla competenza di altri uomini, alle loro conoscenze, dando voce all’interrogativo tenuto desto da tanto tempo: Dov’è il re dei Giudei che è nato? La loro poteva sembrare addirittura impertinenza, spudoratezza di stranieri che si interessano agli affari che non sono di loro competenza, che vogliono intendere i segreti di un libro non destinato a loro.
Ci voleva fiducia per accogliere la risposta saccente dei dotti che in ogni caso non si muovevano dalla capitale e prendere per buona l’antica indicazione del profeta.
Ci voleva un cuore di poveri e di semplici per riconoscere in quel bambino, figlio di povera gente, sistemato dentro un alloggio di fortuna, il Messia atteso, il re destinato a governare per sempre.
Ci voleva speranza per intravedere in quel piccolo d’uomo il Protagonista autentico della storia dell’umanità e per offrirgli dei doni preziosi.
La loro costanza, tuttavia, il loro coraggio e la loro determinazione, la loro umiltà, la loro fiducia di poveri, la loro speranza sono ancora oggi i segni distintivi di tutti coloro che cercano sinceramente il volto di Dio e che finiscono irrimediabilmente con l’incontrarlo.
ELOGIO DEL DESIDERIO - Sì, se accostiamo tra loro i testi della Scrittura proposti dal lezionario di oggi ci accorgiamo che emergono gli elementi decisivi dell’esperienza di fede.
• Nulla avviene se Dio non ci viene incontro. È la sua presenza, la sua venuta a rendere possibile l’incontro. Se Gerusalemme è invitata a rivestirsi di luce è perché «la gloria del Signore»brilla su di lei. Ecco cosa attira l’attenzione delle genti (1a lettura). Allo stesso modo l’apostolo deve ammettere che tutto è cominciato con la ‘rivelazione’ del mistero e che il suo ‘ministero’ consiste nell’annunciare una ‘grazia’ destinata a tutti gli uomini (2a lettura). È quanto emerge anche nel racconto dei Magi. È sempre Dio a fare il primo passo: il suo Figlio si fa uomo per venire incontro agli uomini. Quel segno nel cielo, del resto, non è casuale: grazie ad esso comincia un viaggio che porterà i Magi ai piedi di Gesù.
• Ma senza il desiderio l’incontro non sarebbe possibile. In effetti è questo desiderio che induce a lanciarsi in un’avventura non priva di rischi. Esso nasce dalla coscienza di «qualcosa che manca» ed è riconducibile ad una sorta di ferita originaria che abita ogni essere umano. Il ‘desiderio’ è diverso dal ‘bisogno’. Il bisogno implica necessità (bisogna mangiare per vivere), appartiene all’ordine dell’assimilazione e della consumazione: l’oggetto (e purtroppo questo avviene anche quando si tratta di una persona) viene ingoiato, ridotto, distrutto. La soddisfazione del bisogno si realizza attraverso la consumazione dell’oggetto: preso dal bisogno-fame io faccio sparire dentro le mie fauci l’oggetto-pane. E di fatto l’uno annulla l’altro, secondo una logica divorante. In ambito religioso il bisogno produce l’idolo. Certo, bisogno e desiderio non possono essere separati rigidamente: il desiderio dell’altro trova la sua origine nel bisogno dell’altro, ma non è riducibile solamente ad esso. Il desiderio, infatti, accetta la distanza e la diversità dell’altro, si sottomette alla fatica del tempo, di una conoscenza e di una relazione che non esige un soddisfacimento immediato. In tal modo si articola con la verità e con l’essere.
• È il desiderio di conoscere «colui che è nato, il re dei Giudei» a muovere i Magi. La partenza, la fatica della strada, la domanda che si portano dentro e che pongono agli specialisti: tutto questo comporta dei ‘passaggi’ non facili. Ma il risultato è una ‘trasformazione’, un ‘cambiamento’. Il ritorno, infatti, avviene, ma ‘per un’altra strada’, non più da stranieri, ma da pellegrini. Così il viaggio è divenuto un pellegrinaggio, i viandanti dei pellegrini, e la via per tornare a casa è quella «della semplicità e dell’umiltà vista e contemplata a Betlemme di Giudea. I Magi – come ha concluso il biblista – sono i primi discepoli di Cristo che guidati dai loro desideri più profondi accolgono la proposta dell’ordine nuovo del Vangelo».
PREGHIERA - Nelle notti del mondo quando tutto tace hanno rivolto lo sguardo al firmamento e hanno scoperto, Signore, la tua stella, così diversa da tante altre che pur brillano nel cielo. Per questo si sono messi in viaggio, hanno affrontato i disagi di un viaggio inedito, denso di fatiche e di sorprese. È la storia dei Magi e di tutti quelli che attendono un segno, per partire e lasciarsi guidare dalla fiamma del desiderio.
Per le strade del mondo, nelle contrade più lontane hanno posto una domanda che bruciava loro in petto finché hanno trovato l’indicazione che cercavano.
È la storia di uomini misteriosi venuti dall’Oriente e di tutti quelli che non si lasciano
scoraggiare o intimorire perché abitati da una sete profonda.
In mezzo a tante case hanno individuato il luogo in cui tu, Signore, li attendevi. Ti hanno riconosciuto e adorato e hanno provato finalmente una grande gioia. È la storia di tutti i pellegrini che approdano alla fede. È la nostra storia, Signore.
Benedetta storia dei Magi, che incanta i bambini e conduce i grandi a ripercorrere il loro itinerario di fede e a ringraziare Dio di quest’avventura che cambia la vita. A guardarci dentro, con attenzione e con cuore vigilante, emergono tutti i presupposti di una ricerca autentica.
CERCATORI DI DIO - Ci voleva costanza per sottrarre ore al sonno e al riposo e continuare a scrutare i cieli nella notte, per cogliere ogni traccia di luce. Ma la loro fatica ed i loro sacrifici sono stati ricompensati quando è apparsa quella stella, così diversa da tante altre. Per questo, nel silenzio non possono fare a meno di aver inteso i battiti dei loro cuori.
Ci voleva coraggio per abbandonare una vita tranquilla ed agiata, la propria terra e la propria gente. Ci voleva audacia per partire, per mettersi in viaggio, senza neppure una meta precisa, un obiettivo sicuro, mossi solo dal desiderio di comprendere quell’appello scritto nella volta del firmamento.
Ci voleva determinazione per andare avanti, per macinare chilometri e chilometri, accettando la polvere e la stanchezza di ogni giorno, i miraggi e le illusioni di un percorso accidentato, lasciandosi guidare solo da quella stella…
Ci voleva umiltà per rivolgersi alla competenza di altri uomini, alle loro conoscenze, dando voce all’interrogativo tenuto desto da tanto tempo: Dov’è il re dei Giudei che è nato? La loro poteva sembrare addirittura impertinenza, spudoratezza di stranieri che si interessano agli affari che non sono di loro competenza, che vogliono intendere i segreti di un libro non destinato a loro.
Ci voleva fiducia per accogliere la risposta saccente dei dotti che in ogni caso non si muovevano dalla capitale e prendere per buona l’antica indicazione del profeta.
Ci voleva un cuore di poveri e di semplici per riconoscere in quel bambino, figlio di povera gente, sistemato dentro un alloggio di fortuna, il Messia atteso, il re destinato a governare per sempre.
Ci voleva speranza per intravedere in quel piccolo d’uomo il Protagonista autentico della storia dell’umanità e per offrirgli dei doni preziosi.
La loro costanza, tuttavia, il loro coraggio e la loro determinazione, la loro umiltà, la loro fiducia di poveri, la loro speranza sono ancora oggi i segni distintivi di tutti coloro che cercano sinceramente il volto di Dio e che finiscono irrimediabilmente con l’incontrarlo.
ELOGIO DEL DESIDERIO - Sì, se accostiamo tra loro i testi della Scrittura proposti dal lezionario di oggi ci accorgiamo che emergono gli elementi decisivi dell’esperienza di fede.
• Nulla avviene se Dio non ci viene incontro. È la sua presenza, la sua venuta a rendere possibile l’incontro. Se Gerusalemme è invitata a rivestirsi di luce è perché «la gloria del Signore»brilla su di lei. Ecco cosa attira l’attenzione delle genti (1a lettura). Allo stesso modo l’apostolo deve ammettere che tutto è cominciato con la ‘rivelazione’ del mistero e che il suo ‘ministero’ consiste nell’annunciare una ‘grazia’ destinata a tutti gli uomini (2a lettura). È quanto emerge anche nel racconto dei Magi. È sempre Dio a fare il primo passo: il suo Figlio si fa uomo per venire incontro agli uomini. Quel segno nel cielo, del resto, non è casuale: grazie ad esso comincia un viaggio che porterà i Magi ai piedi di Gesù.
• Ma senza il desiderio l’incontro non sarebbe possibile. In effetti è questo desiderio che induce a lanciarsi in un’avventura non priva di rischi. Esso nasce dalla coscienza di «qualcosa che manca» ed è riconducibile ad una sorta di ferita originaria che abita ogni essere umano. Il ‘desiderio’ è diverso dal ‘bisogno’. Il bisogno implica necessità (bisogna mangiare per vivere), appartiene all’ordine dell’assimilazione e della consumazione: l’oggetto (e purtroppo questo avviene anche quando si tratta di una persona) viene ingoiato, ridotto, distrutto. La soddisfazione del bisogno si realizza attraverso la consumazione dell’oggetto: preso dal bisogno-fame io faccio sparire dentro le mie fauci l’oggetto-pane. E di fatto l’uno annulla l’altro, secondo una logica divorante. In ambito religioso il bisogno produce l’idolo. Certo, bisogno e desiderio non possono essere separati rigidamente: il desiderio dell’altro trova la sua origine nel bisogno dell’altro, ma non è riducibile solamente ad esso. Il desiderio, infatti, accetta la distanza e la diversità dell’altro, si sottomette alla fatica del tempo, di una conoscenza e di una relazione che non esige un soddisfacimento immediato. In tal modo si articola con la verità e con l’essere.
• È il desiderio di conoscere «colui che è nato, il re dei Giudei» a muovere i Magi. La partenza, la fatica della strada, la domanda che si portano dentro e che pongono agli specialisti: tutto questo comporta dei ‘passaggi’ non facili. Ma il risultato è una ‘trasformazione’, un ‘cambiamento’. Il ritorno, infatti, avviene, ma ‘per un’altra strada’, non più da stranieri, ma da pellegrini. Così il viaggio è divenuto un pellegrinaggio, i viandanti dei pellegrini, e la via per tornare a casa è quella «della semplicità e dell’umiltà vista e contemplata a Betlemme di Giudea. I Magi – come ha concluso il biblista – sono i primi discepoli di Cristo che guidati dai loro desideri più profondi accolgono la proposta dell’ordine nuovo del Vangelo».
PREGHIERA - Nelle notti del mondo quando tutto tace hanno rivolto lo sguardo al firmamento e hanno scoperto, Signore, la tua stella, così diversa da tante altre che pur brillano nel cielo. Per questo si sono messi in viaggio, hanno affrontato i disagi di un viaggio inedito, denso di fatiche e di sorprese. È la storia dei Magi e di tutti quelli che attendono un segno, per partire e lasciarsi guidare dalla fiamma del desiderio.
Per le strade del mondo, nelle contrade più lontane hanno posto una domanda che bruciava loro in petto finché hanno trovato l’indicazione che cercavano.
È la storia di uomini misteriosi venuti dall’Oriente e di tutti quelli che non si lasciano
scoraggiare o intimorire perché abitati da una sete profonda.
In mezzo a tante case hanno individuato il luogo in cui tu, Signore, li attendevi. Ti hanno riconosciuto e adorato e hanno provato finalmente una grande gioia. È la storia di tutti i pellegrini che approdano alla fede. È la nostra storia, Signore.
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