sabato 23 giugno 2012

404 - UN UOMO MANDATO DA DIO - 24 Giugno 2012 – Natività di Giovanni Battista

(Isaia 49,1-6  Atti 13,22-26  Luca 1,57-66.80)

 La Natività di San Giovanni Battista ha la precedenza sulla domenica del Tempo per annum. Oltre che per la nascita, Giovanni è ricordato anche per il suo martirio il 29 agosto col grado di memoria. Questi pochi dati dicono già l’anomalia della memoria liturgica che si compie del Precursore: è l’unico santo, assieme alla Vergine Maria, di cui si celebra anche la nascita; questa inoltre assume maggiore rilievo rispetto alla sua morte, per giunta avvenuta col martirio, mentre comunemente i santi sono venerati nel giorno della loro nascita al cielo. Queste particolarità sono giustificate con l’unicità di Giovanni Battista, colui che lo stesso Gesù ha indicato come il più grande tra i nati di donna, che al Messia ha preparato la strada. Non solo: la sua nascita ha un significato profetico in riferimento al Signore, come l’evangelista Luca mostra bene con i due cicli paralleli, eppure differenti, dell’annunciazione e nascita di Giovanni prima e di Gesù poi.

Il nome di Giovanni indica il suo stesso programma di vita. Il significato “Dio fa grazia” è già l’annuncio della presenza di Dio che sceglie un uomo per renderlo strumento della sua azione: Giovanni è venuto nel mondo per guidare alla grazia della conversione e soprattutto per mostrare che la grazia di Dio si fa persona in Gesù Cristo, che egli riconosce come il Messia atteso e l’Agnello che sarà immolato.

La vicenda del nome di Giovanni, che rompe la tradizione familiare ed è fermamente voluto dai genitori contro le pressioni dei parenti, pone ancora in evidenza che questo bambino va oltre i confini della sua famiglia per essere un segno di Dio per l’intero popolo e per tutta la famiglia umana. Egli fa parte di quel progetto più grande che è la storia di salvezza di Israele e dell’umanità intera, per il quale Dio chiama e manda.

Giovanni Battista prepara la strada a Gesù. I vangeli lo presentano come ‘Voce’, una voce che chiama a conversione, che invita a penitenza, che sollecita ad aprire il cuore a colui che viene. Poi si ritira dalla scena. Il suo scopo è orientare a Gesù. Giustamente il vangelo di Luca può commentare: «E davvero la mano del Signore era con lui».

PREGHIERA - C’è stata una straordinaria convergenza quel giorno tra le parole del sacerdote Zaccaria e di Elisabetta, sua moglie. Il loro figlio è sicuramente un dono del tutto inatteso che ha raggiunto una coppia anziana e per di più una donna sterile. E dunque non può inserirsi nella storia delle generazioni riproducendo il nome del padre. Si chiamerà, dunque, Giovanni perché Dio vuole così: in quel nome è racchiusa già tutta la sua missione.

“Dio fa grazia” e lui, il Battista, dovrà annunciare, Gesù, la tua venuta in mezzo agli uomini e indicarti presente perché ti ascoltino e ti seguano.

“Dio fa grazia” e lui, il Battista, consacrerà la sua voce e tutta la sua vita a ridestare l’attesa, a domandare conversione, a preparare i cuori.

“Dio fa grazia” e lui, il Battista, non farà nulla per occupare la scena perché chi fa la volontà di Dio sa che ha una missione da compiere e la onora fino in fondo. Ma poi si fa da parte perché Dio possa manifestarsi senza intralci.

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