PRIMO MOVIMENTO: DIO SEMINA E COLTIVA. Dio semina «a piene
mani» ma lascia che la crescita avvenga da sola, senza il suo impegno di
agricoltore che cura i propri campi. Il seme gettato è stranamente molto
piccolo. L’inizio del Regno, quindi, viene da Dio in proporzioni minuscole e la
sua crescita sembra quasi lasciata a se stessa.
In questa fase della
parabola si presenta l’azione di Dio come nascosta, non assente, presente in modo
misterioso, spesso invisibile, ma non per questo meno reale ed efficace. Certo,
agli occhi umani l’operosità divina non appare, anzi talvolta sembra proprio che
Dio abbia abbandonato il mondo al suo destino. Occorre qui saper dare una
lettura sapienziale della storia umana, facendo riferimento a quelle domande
che spesso rimangono senza risposte: perché il male nel mondo? perché la
malattia, la sofferenza, la morte, soprattutto dei giovani e degli innocenti? Perché
le disgrazie naturali? perché i malvagi trionfano sui buoni? Dov’è il regno di
Dio che Gesù ha annunciato nel vangelo? È lo stesso vangelo che risponde,
quando mostra che «il seme germoglia e cresce», quasi a insaputa dello stesso
contadino. Il seme è gettato e agisce, misteriosamente e nascostamente, in
attesa del frutto maturo che giunge secondo i tempi, altrettanto misteriosi,
della provvidenza di Dio.
SECONDO MOVIMENTO: IL
FRUTTO DEL REGNO DI DIO NELLA STORIA.
Allora quale sarà l’atteggiamento del cristiano? Non certo quello del disinteresse da tutto,
mascherandosi dietro l’alibi-pretesto che il seme cresce comunque; ma neanche
l’atteggiamento attivista
di chi pensa che i frutti dipendano solo dal suo impegno. Il vangelo invece suggerisce un atteggiamento di fiducia e di
attesa, che con sapienza e pazienza sa aspettare il tempo maturo e, nel
frattempo, sa cogliere i segni discreti, a volte piccolissimi, della presenza
del regno di Dio nel mondo.
Certo, questi segni a
volte sono davvero piccoli se non addirittura invisibili, ma la fede del
discepolo di Gesù sa che anche nel silenzio dell’inverno sotto terra c’è la
vita, sa che anche nel silenzio di Dio egli agisce. La seconda parabola
evidenzia questo paradosso con il contrasto della grande pianta che ha origine dal
piccolo granello di senape, tra un inizio umile e una conclusione grandiosa.
Così è il regno di Dio.
L’atteggiamento del
cristiano è quello di una attesa fiduciosa, ma anche operosa, come interpreta
la seconda colletta in
riferimento al «germe della verità e della grazia» che Dio semina a piene mani:
«Fa’ che lo accogliamo con umile fiducia e lo coltiviamo con pazienza
evangelica». È il classico rapporto tra grazia e libertà, sviluppato dal
contributo dell’attualizzazione e
che qui potrebbe essere opportunamente ripreso. Mentre il vangelo sottolinea soprattutto
l’accoglienza del seme di Dio che agisce, la seconda lettura pone l’accento sul contributo operoso dell’uomo,
che delle proprie azioni dovrà rendere conto «davanti al tribunale di Cristo».
I due aspetti vanno correttamente armonizzati
senza esagerazioni unilaterali.
La conclusione può
essere affidata al detto attribuito a S. Ignazio di Loyola: «Da parte tua agisci
come se tutto dipendesse da te, poi lascia alla Provvidenza divina come se
tutto dipendesse dal Signore».
PREGHIERA - Attraverso la tua parola, Gesù, attraverso
le tue azioni Dio opera nel cuore della storia. Il piano di salvezza che tu ci
hai svelato è veramente portentoso: strappare l’umanità al male e al peccato ed
offrire la possibilità di un’esistenza nuova, una vita buona e bella, ispirata
dal Vangelo, sostenuta dallo Spirito.
Sì, è un progetto meraviglioso e proprio per questo noi ci attenderemmo
un gran dispiegamento di forze, mezzi a profusione, l’esibizione impressionante
della forza che viene da Dio e alla quale nessuno può resistere. E invece …
invece la strada che tu hai scelto è del tutto modesta, quasi banale. È una
storia simile a quella del seme affidato alla terra, che scompare al suo
interno prima di far germogliare un frutto abbondante.
È la storia del chicco di senape, il più piccolo fra tutti, un puntino
nero quasi invisibile, che fa nascere la pianta più grande, un rifugio per gli
uccelli del cielo.
Signore Gesù, liberami dal bisogno di mezzi appariscenti e ridesta la
mia fiducia nella bontà del seme che hai piantato.
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