‘‘Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). “Ama il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze… Ama il tuo prossimo come te stesso” (Mt 22,37.39).
Siamo molto abituati a sezionare le persone. Il naso sì, le orecchie no; l’occhio sinistro sì, il destro no; guarda che capelli; mamma… che brutto carattere!
L’amato va accolto nella sua totalità e a lui mi devo donare totalmente. Se per caso mi fosse concesso di amare una persona escludendo una piccola parte di me stesso… quante volte al giorno sposterei il confine di questo non amore?!
Solo quando due persone si donano con totalità nasce la nuova unità d’amore. Il sapere che l’altro è in cammino con me verso l’amore con tutto il suo tempo, con tutte le sue energie e capacità, mi dà serenità perché non devo cercare il “momento giusto” per dirgli “ti amo”, né devo fare anticamera per chiarire un problema e tantomeno devo fissare un appuntamento se ho voglia di sfogarmi. L’amato diventa il signore di tutta la mia vita che trova in lui fecondità, amore e rispetto.
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