domenica 13 giugno 2010

38 - XI DOMENICA: L’AMORE GRATUITO VINCE IL PECCATO – 13 giugno 2010

LA PAROLA DOMENICALE LETTA IN FAMIGLIA

La persona umana liberata dall’amore di Dio, diventa liberante

Il perdono annuncia che Dio è più grande del nostro cuore, che la sua benevolenza è più forte della nostra colpa, che dall’incontro tra il nostro gemito di peccatori con l’amore che perdona può scaturire una novità di vita.
Nella tradizione della Chiesa non solo perdono ma anche il movimento del peccatore verso la richiesta di perdono è mosso dal Signore! La consapevolezza di essere perdonato richiede umiltà, capacità di riconoscere l’impossibilità di costruire la propria vita contando unicamente sulle proprie energie, disponibilità al perdono vero degli altri…..
Il perdono non solo sta alla base della mia vita personale, ma è di particolare rilevanza negli ambiti primari dell’esistenza umana. Nella famiglia si giocano due relazioni: quella tra uomo e donna (marito e moglie) e quella tra generazioni (genitori e figli e viceversa).
Marito e moglie: dopo che nel fidanzamento si sono conosciuti a fondo e hanno deciso di affrontare la vita insieme, non sempre vedono realizzarsi quel dono, quell’accoglienza reciproca che hanno manifestato nella celebrazione del sacramento del matrimonio. Per vivere la loro fedeltà reciproca nel tempo, finchè morte non li separi, hanno bisogno di perdonarsi l’un l’altra; non per sentirsi autorizzati a compiere gesti contrari alla fedeltà, ma per superare quegli ostacoli che quotidiana-mente si presentano dovuti alla diversità di carattere, di educazione familiare, di mentalità, di sesso……L’essersi scelti reciprocamente non toglie ai coniugi di dover affrontare problemi di convivenza….alla base della cui soluzione sta sempre ilk perdono scambievole.
Genitori e figli: le difficoltà tra le generazioni sono, spesse volte, maggiori di quelle della coppia. Ritrovare il giusto equilibrio nel passaggio dalla vita di famiglia all’autonomia ed indipendenza è un’arte educativa e di crescita difficile da raggiungere in pienezza. Sarebbe importante che nessuno si chiudesse nel proprio mondo ma che i genitori si ricordassero di quando erano figli, e che i figli si proietassero in genitori di domani (“quando sarò io papà o mamma questo comportamento, questa azione mi piacerebbe in mio figlio o figlia?!?”). Il perdono ricompone i conflitti tra libertà personale e dipendenza dagli altri.
Alcune considerazioni finali:
° il perdono, prima di un dovere cristiano, è un diritto della persona offesa;
° perdonare non è solo dimenticare…ma portare con l’altra persona i suoi sbagli;
° il perdono è parte essenziale dell’amore: chi non perdona…non sa amare;
° distinguere molto bene il “chiedere scusa” dal “perdonare”…difficilmente il 100% della colpa è tutta da una parte! Quando ci si perdona ognuno deve chiedere scusa della parte di colpa propria…fosse anche solo l’uno %;
° i genitori, quando sbagliano, devono chiedere scusa ai propri figli anche se hanno solo un anno;
° avere il coraggio di chiedere scusa apertamente e non con gesti indiretti (più disponibilità, silenzio….) è segno di maturità umana e cristiana;
° attenzione alle offese indirette (attacco la tua famiglia di origine per offendere te), alle offese personali (si condanna il peccato…mai il peccatore), ai pregiudizi (sei sempre quello/a….);
° attenzione a voler mettere indosso agli altri i propri vestiti o a pensare che la realtà sia quella che vediamo noi…non abbiamo occhi dietro la faccia per cui vediamo solo a 180° e la realtà ha almeno due facce una delle quali io non la vedo ma l’altro sì;
° la ragione ed il torto non sono legati all’età ma alla verità che spesso va cercata;
° quando una persona soffre, è in difficoltà, piange, si sente giù…mettiamocela sulle spalle, come ha fatto spesse volte Gesù personalmente con noi, e lasciamola riposare nel nostro cuore…ci saranno altri momenti per chiarire le varie situazioni.

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